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“Energia del Sud”, avviato finalmente il confronto su una proposta concreta. A Rossano relatori importanti per parlare di Enel

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COMUNICATO STAMPA Nessun problema si risolve con un convegno, né il destino della centrale Enel di Rossano può decidersi in un giorno, ci attende un lungo percorso per ottenere il meglio possibile per la città ed il territorio, ma iniziare a parlare di proposte concrete ci è sembrato un passo doveroso per chiudere la stagione delle chiacchiere o delle proposte venute dall'alto. L'Associazione Terra e Popolo, lo scorso venerdì, si è assunta la responsabilità di organizzare un convegno per analizzare pregi e difetti di una proposta specifica, quella di un impianto solare termodinamico, su cui è riuscita a portare nella nostra città ricercatori di fama internazionale nel campo dell'innovazione tecnologica e delle energie rinnovabili. La sala convegni dell'Istituto Industriale “Ettore Majorana”, piena ed attenta alle relazioni, rappresenta un segnale incoraggiante per il tentativo di trasformare un pericolo, quello dello “spegnimento” della centrale di Sant'Irene, in una occasione per rilanciare l'occupazione nel rispetto della salute e dell'ambiente. I lavori sono stati introdotti dal prof. Francesco Murrao, responsabile cultura dell'ass. Terra e Popolo, il quale ha ricostruito la lunga vicenda della centrale anche attraverso le testimonianze di documenti storici e letterari. Successivamente l'ing. Crescenzi, responsabile della divisione solare termico e termodinamico di ENEA, e l'ing. Maccari, coordinatore del comitato scientifico di ANEST, i quali hanno fatto parte del team di ricerca coordinato dal premio nobel per la fisica Carlo Rubbia, hanno spiegato come funziona la tecnologia del solare termodinamico e per quali ragioni è opportuno che si investa in questa tecnologia completamente rinnovabile e fortemente innovativa. Si è trattato di due contributi scientifici molto importanti che, a nostro avviso, rappresentano un valore aggiunto in discontinuità con le posizioni approssimative che solitamente caratterizzano il dibattito su questo genere di impianti. Successivamente Giuseppe Guido, della segreteria CGIL Pollino Sibaritide Tirreno, il quale ha fatto parte del tavolo tecnico tenutosi in Regione qualche settimana fa, ha relazionato sullo stato occupazionale della centrale e del suo indotto. Guido ha inoltre offerto spunti di riflessione e punti di vista del sindacato avviando un confronto aperto e trasparente sul futuro della centrale, futuro che non può non considerare prioritario il Lavoro, la salvaguardia dei livelli occupazionali attuali e lo sviluppo di nuova occupazione. Dopo alcuni interessanti interventi dal pubblico, ha concluso i lavori l'ing. Flavio Stasi, dell'ass. Terra e Popolo, autore di uno studio preliminare per la riconversione della centrale ad energie totalmente rinnovabili, il quale ha ribadito con chiarezza l'esigenza di unire il territorio su delle proposte concrete che tutelino gli interessi della comunità, quindi l'esigenza di coniugare la difesa di ogni singolo posto di lavoro al servizio della centrale con quella di salvaguardare la salute e gli altri settori produttivi della zona. Stasi ha sottolineato come parlare di una proposta concreta sia, ancora una volta, qualcosa di inedito rispetto alle prese di posizione di comodo che abbiamo registrato in questi anni, fatte di elenchi di proposte fantasiose ed illusorie oppure di mere speculazioni, e rappresenta una assunzione di responsabilità netta nei confronti del territorio e dei lavoratori che qualche settimana fa sono stati costretti ad una sacrosanta protesta. Inoltre è stato specificato come ogni progetto, energetico o meno, debba passare attraverso lo smantellamento dell'impianto attuale, il quale rappresenterebbe una ulteriore occasione occupazionale se e solo se si provvede fin da subito a formare mano d'opera qualificata e specializzata nello smantellamento di impianti industriali e nella bonifica ambientale, per evitare che questa importante opportunità lavorativa finisca per escludere uomini e donne della sibaritide. In questo frangente il ruolo della Regione Calabria risulta fondamentale. Al termine dei lavori l'associazione Terra e Popolo ha ribadito la massima apertura al confronto con istituzioni, associazioni e sindacati, per ricercare insieme, ma concretamente, la soluzione migliore che possa unire il territorio nel rispetto di tutti gli interessi della comunità e che possa essere vagliata con interesse anche da Enel, a cui, però, certamente viene chiesto un investimento importante nei confronti di un territorio che, nel corso di decenni, è stato inconfutabilmente una risorsa preziosa per Enel e per l'intero sistema energetico nazionale. In tema di innovazione e sviluppo sostenibile del mezzogiorno riteniamo che Enel e Rossano possano avere un ruolo fondamentale ed intendiamo lavorare intensamente per questo obiettivo. I lavori del convegno saranno presto pubblicati e resi disponibili per tutti coloro i quali non hanno avuto la possibilità di assistere personalmente all'iniziativa. Associazione Terra e Popolo
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

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