Un mese di grandi emozioni a Sibari: concluso con successo Il Magna Graecia Jazz Fest
Registrato il "tutto esaurito" per i concerti e le visite guidate al Museo e al Parco archeologico grazie a Rea, Gismonti, il Trio Moroni, Gomez, La Barbera e Bosso che hanno conquistato il pubblico
CASSANO JONIO - È stata archiviata nei giorni scorsi con enorme successo di pubblico e notevoli consensi della critica la II edizione del "Magna Graecia Jazz Fest", frutto della prestigiosa joint-venture tra il XXIII Peperoncino Jazz Festival (evento itinerante nelle più belle località calabresi che rappresenta a tutti gli effetti il festival jazz internazionale della Calabria) e #sibariinprogress lo spettacolo della Cultura.
«La rassegna #sibariinprogress, ideata e fortemente voluta dal direttore dei Parchi archeologici di Crotone e Sibari Filippo Demma, - riporta la nota - anche quest'anno, alla sua II edizione, attraverso l'abbinamento vincente dell'archeologia con il grande jazz, nell'arco di un mese (dall'11 luglio al 14 agosto) ha portato migliaia di spettatori nel parco archeologico in cui si possono ammirare le rovine di quella che fu una delle più importanti città della Magna Graecia e nel museo che conserva i reperti più importanti dell'antica Sybaris».
«Grandissima partecipazione, nel mese di luglio, - va avanti la nota - hanno fatto registrare le visite guidate a cura di Marco Pallonetti e di altri archeologi dell'istituto autonomo diretto dal vulcanico Demma (che da quanto è giunto in Calabria sta mettendo in atto una vera e propria rivoluzione culturale), che hanno accompagnato gli spettatori alla scoperta dei tesori conservati nel Museo archeologico della Sibaritide in occasione dei concerti dei sassofonisti Danilo Guido e Sebastiano Ragusa e dei fisarmonicisti Salvatore Cauteruccio e Paolo Presta, che si sono esibiti traendo libera ispirazione dal Toro Cozzante e dagli altri tesori conservati nelle sale del museo. Nel Parco del Cavallo, invece, oltre all'applauditissima esibizione pomeridiana della cantante marchigiana Mafalda Minnozzi e del chitarrista americano Paul Ricci al termine della visita guidata a cura di Pallonetti, si sono susseguite serate memorabili, che hanno fatto registrare il sold out, richiamando a Sibari appassionati provenienti anche da fuori regione».
«Nella prima, svoltasi il 20 luglio, sul grande palco allestito a cura del Comune di Cassano allo Ionio (che ha anche predisposto un servizio navetta gratuito dalla Marina e dai Laghi di Sibari) è salito il pianista Danilo Rea, una delle figure di spicco del panorama jazzistico internazionale, che ha emozionato e coinvolto le centinaia di persone presenti facendo volare le sue magiche mani sugli ottantotto tasti e portando gli spettatori in un appassionante viaggio musicale che è andato dagli intramontabili standard jazz alla musica dei Beatles, passando dalle grandi arie d'opera (meravigliosa quella tratta dalla Cavalleria Rusticana) e per le più famose canzoni dei maggiori cantautori italiani (primo fra tutti De Andrè) ed internazionali. Dopo le sonorità innovative dell'acclamatissimo pianista brasiliano Egberto Gismonti, che il giorno seguente (21 luglio) ha fatto giungere pubblico anche dal centro Italia e che a fine concerto si è fermato a firmare autografi nell'area food & beverage gestita dalla Catasta Pollino, il 6 agosto è stata la volta di un meraviglioso tributo all'indimenticabile Bill Evans a cura del trio formato dal pianista genovese Dado Moroni e da due musicisti che nel corso della loro carriera hanno suonato a lungo con il leggendario pianista: il contrabbassista portoricano Eddie Gomez e il batterista americano Joe La Barbera».
«La vigilia di Ferragosto, poi, gran finale con l'esibizione del trio del batterista Elio Coppola con ospite Fabrizio Bosso, che dopo aver strappato applausi a scena aperta suonando sul palco scenograficamente circondato da pini e ulivi illuminati di rosso, è sceso in mezzo al pubblico, suonando il bis camminando tra gli spettatori increduli e divertiti, che hanno gradito al punto da tributare al quartetto una calorosa standing ovation».