Ballarati, autore castrovillarese, conquista anche Napoli
La presentazione del libro “Savoia o Borbone la bugia del Risorgimento” è stata un successo
NAPOLI - «Per comprendere gli avvenimenti drammatici e la confusione politica e sociale di oggi bisogna andare alle basi della nostra convivenza, al periodo in cui, per citare Massimo d’Azeglio, fatta l’Italia si dovette cercare di fare gli italiani».
Questo, in sintesi, il filo conduttore delle ragioni che hanno legato e sostanziato la presentazione di successo del libro di Antonino Ballarati (classe 1942), dal titolo “Savoia o Borbone la bugia del Risorgimento” edito da Il Coscile/Castrovillari, avvenuta nella Sala Eventi di Napoli dell’Associazione “50 & Più” alla presenza del presidente dell’associazione organizzatrice, Maurizio Merolla, coordinato ed introdotto dall’avvocato Flavia Chiarolanza.
Un’occasione forte, coinvolgente ed interessante per parlare di Risorgimento come, forse, non era mai stato raccontato e, comunque- come ricorda l’autore che ha risposto a tante domande, scritto dalla parte degli sconfitti: precisamente dai meridionali.
La rilettura ha aiutato a discernere meglio le vicende che caratterizzarono quei periodi e transizioni, che gli scritti storici spesso non hanno riconsegnato per come dovevano, e, in particolare, ciò che subì, per l’Unità d’Italia, il Meridione con le ricadute che ci furono.
Chiarimenti per ritrovare nei fatti del passato le ragioni di essere ancora veri interpreti del proprio presente e futuro con quel bagaglio culturale che il Sud possiede.
L’opera, per tale motivo, ha svelato tante “verità nascoste” ed è un approfondimento su ciò che è stato sottratto al popolo del Sud in quel Tempo, nonostante abbia offerto un grande contributo per la nascita dello Stato Italiano come ha declinato ampiamente la presentazione. S’immagini (per dare il senso dello stato di salute economica del Meridione in quegli anni), come riporta uno studio de Il Sole 24 ore del 17 marzo 2011 (registrato pure nell’opera), che prima dell’Unità d’Italia nel Regno di Napoli vi era un Prodotto interno Lordo quasi doppio rispetto a quello piemontese. Fatti che fanno comprendere, con altre documentazioni illustrate e riportate nell’opera di Ballarati cosa era veramente il Meridione.
Da qui l’importanza di riguardare a quel periodo ed alle tante circostanze che lo contrassegnarono senza mettere da parte il dato inconfutabile dell’Unità del nostro Paese che necessita sempre di continua sinergia per la crescita diffusa ed armonica del bene comune.