Se l’arte contemporanea incontra l’archeologia, è la Calabria di In-Ruins 2023
Il progetto, promosso dall’Associazione Archeofuturo è stato presentato ieri mattina al Museo Archeologico di Sibari
SIBARI (CASSANO JONIO) - Sinergie tra arte e territorio, tra storia e attualità del pensiero creativo e della sua più autentica espressione. È la definizione attorno alla quale prende forma il progetto In-Ruins 2023, promosso dall’Associazione Archeofuturo e presentato ieri mattina al Museo Archeologico di Sibari. Il programma è dedicato ad esplorare le potenzialità dell’incontro tra arte contemporanea e archeologia, tutto attraverso il transitorio insediamento di artisti, curatori e ricercatori nei pressi di siti monumentali della Calabria.
Il progetto è diretto Maria Luigia Gioffrè e Nicola Guastamacchia con la co-curatela di Nicola Nitido e Roberta Garieri, e ripensa il territorio attraverso il suo passato, rende un’area nota storicamente, e non topograficamente, come quello prescelto della Sibaritide, un luogo di condivisione portando, nel cuore di territori periferici, la sperimentazione urgente e attuale di artisti internazionali. Affondando le radici in un pensiero meridiano e mediterraneo, il progetto- si legge ancora nella presentazione- mira a rileggere non solo il patrimonio archeologico, ma anche mitologie, tradizioni e storie delle comunità stesse che da generazioni lo custodiscono. Fin dalla sua prima edizione, “In-Ruins” valorizza pratiche artistiche multidisciplinari e di ricerca. In questa direzione, le artiste e gli artisti coinvolti, operano attraverso media differenti: fotografia, video, performance, scultura, ricerca accademica, tutti volti a sviluppare un’ottica molteplice per rispondere a un linguaggio complesso e stratificato da tempo, storia e storie, ovvero quello dell’archeologia.
La residenza “In-Ruins” è realizzata, quest’anno, in collaborazione con Fondazione Elpis e tocca, per la sua quinta edizione, la provincia di Cosenza, nel Parco archeologico di Sibari. Quest’area del territorio calabrese, nota come Sibaritide, vide il sorgere, lo sviluppo, l’espansione e il declino della grande polis di Sibari; qui furono impiantati, in epoche successive alla distruzione della città greca, sovrapponendosi in parte alle sue rovine, prima il centro di età classica di Thurii e poi quello romano di Copia. Questa stratificazione eccezionale rende Sibari uno dei siti più estesi e importanti del Mediterraneo fino alla piena età romana.
Il Parco comprende il Museo Archeologico nazionale della Sibaritide, l’area archeologica di Parco del Cavallo e il museo Archeologico nazionale di Amendolara. Gli artisti selezionati, tramite open call, per l’edizione 2023 del progetto sono: Arie Amaya-Akkermans (Colombia); Beatrice Celli (Italia); Akshay Mahajan (India); Matilde Sambo (Italia); Traslochi Emotivi (Italia). A questa selezione si aggiungono Simon Bellouard (Francia) e il duo Cañadas&Murua (Spagna/Cile), la cui partecipazione, insieme alla già selezionata Beatrice Celli, è resa possibile grazie al programma di mobilità europea per artisti internazionali Culture Moves Europe promosso dall’Unione Europea e implementato da Goethe-Institut.