A Scala Coeli presentato il libro di Natale Vulcano e Maria Antonietta Marino: “Il Teatro della Memoria”
Si tratta di due professori in pensione che hanno deciso, per puro caso, come da loro confessato, di mettere insieme le proprie esperienze e conoscenze e partorire un’opera, indispensabile, per la storia di Scala Coeli
SCALA COELI - In una ventilata serata di fine agosto, nella piazza principale di Scala Coeli, piazza Aiello, meglio conosciuta come” Ú rinacchio”, si è tenuta la presentazione del libro “Il teatro della memoria”. Il giorno 22 è quasi il “chiavistello” di chiusura della stagione estiva; nei giorni seguenti, infatti, si materializza l’esodo dei compaesani che abbandoneranno a malincuore il paesello natio. La data scelta non è stata, però, d’ostacolo alla riuscita della manifestazione che ha visto la presenza di Scalesi, autoctoni o emigrati in varie parti di Italia o del mondo, nonché di graditi ospiti, giunti nell’amena Scala Coeli dai paesi vicini. Gli autori non hanno bisogno di presentazione per Scala Coeli - sebbene vivano da tempo stabilmente a Corigliano-Rossano - in quanto propri figli.
Lo si apprende da un comunicato stampa.
Si tratta di due professori in pensione che hanno deciso, per puro caso, come da loro confessato, di mettere insieme le proprie esperienze e conoscenze e partorire un’opera, indispensabile, per la storia di Scala Coeli. Se la professoressa Marino era alla prima esperienza narrativa, il prof Vulcano - come dirà, lo stesso, nel prosieguo - è alla ventesima pubblicazione! I libri del professor Vulcano sono conosciuti ed apprezzati lavori; i contenuti spaziano tra tematiche d’amore e sociali senza tralasciare invettive contro la perdita dei valori e l’indicazione di quelli salutari, positivi e stigmatizzati, in particolare, nel libro dedicato a Don Antonio Anania (chiamato dagli scalesi, amorevolmente, “gnù parrin’”, indicato nel titolo del libro come prete dei poveri, una figura storica, Sacerdote per eccellenza di Scala Coeli) oppure nella prima opera editoriale “Cari giovani vi scrivo”.
Confessa, Maria Antonietta Marino di aver sollecitato il professor Vulcano a scrivere un libro che non solo parlasse della propria famiglia ma rendesse più completa la storia di Scala Coeli; il professor Vulcano si è fatto catturare dalla accattivante proposta ed ha dato la propria disponibilità. Ed eccoli nella piazza del loro paese natio a parlare del prodotto del loro ingegno agli astanti presenti ed in particolare degli Scalesi desiderosi di approfondire la loro storia. Dati i loro natali, non si sono limitati al libro ma hanno rovistato tra i loro ricordi personali corroborati dall’intervento del sempre passionale Oscarino Benvenuto. Si è assistito, quindi, ad una piacevole quanto scintillante discussione tra coloro che sedevano al tavolo, intervallata da piacevoli letture di brani del libro degli autori, nonché di poesie della altrettanto gradevole presenza della Scalese Maria Romeo, riconosciuta ed apprezzata poetessa (recte: artista! Vista la poliedricità espressiva della stessa; poetessa è un termine ristretto e riduttivo per definirla).
La serata è stata aperta dal primo cittadino, il Sindaco Giovanni Matalone, che ringraziava i presenti dichiarandosi lieto delle presenze e della manifestazione mentre palesava che, sebbene non avesse letto integralmente il libro, nello sfogliarlo era stato colpito dalla critica mossa dagli autori alla politica e si produceva nello spiegare le proprie ragioni e la incolpevole inattività della amministrazione da lui capitanata. Il primo cittadino non ha lesinato una frecciatina alla precedente presentazione di altro libro, evidenziando e rivendicando - molto discutibile: fa venire in mente ministeri di altri tempi- che quell’evento rientrava nei compiti dell’amministrazione.
Seguiva la lettura dell’intervento da parte del vicesindaco, Michele Cataldo, che da una parte richiamava vecchi ricordi legati all’autrice, che era stata sua professoressa; dall’altra, come abitante della frazione San Morello, rievocava l’episodio eroico del boicottaggio delle urne definito dalla stampa del tempo, erroneamente, come vergognoso! Con l’intervento del moderatore, Pino De Rosis, siamo arrivati al clou della manifestazione! Il giornalista, dopo aver introdotto gli autori del libro ed elogiatene le qualità, come prima domanda ha chiesto al professor Vulcano delucidazioni sull’espressivo titolo del libro.
Vulcano ha attribuito la maternità alla Marino e, proseguiva, a fronte delle motivazioni fornite dalla stessa che non poteva che accettare volentieri il titolo proposto. Da qui il piacevole scambio tra le domanda del moderatore e le risposte di Vulcano sui concetti di Teatro e di Memoria. Concetti che hanno dato il la al moderatore per introdurre la gradita presenza della poetessa Maria Romeo, che ha allietato gli astanti con la lettura di alcune sue poesie Poesie ermetiche e profonde che hanno come protagonista, appunto, “il teatro della memoria”! Gli Scalesi non potevano sperare in un epilogo di fine stagione migliore. Si spera che il prossimo anno siano più frequenti gli incontri ed i dibattiti, magari non “last minute”.