Al via la seconda edizione dell’Hyle Book Festival
La rassegna nasce con il fine di valorizzare attraverso la letteratura e la multidisciplinarietà, il territorio del Parco Nazionale della Sila e il patrimonio socio-antropologico della Calabria
TAVERNA - Torna Hyle Book Festival, festival letterario promosso dall’Amministrazione Comunale di Taverna con il sostegno economico e il patrocinio dell’Ente Parco Nazionale della Sila, quest’anno alla sua seconda edizione e in programma dal 6 all’8 agosto presso il Teatro Verde del Centro Visite “A. Garcea” in Località Monaco di Villaggio Mancuso, i cui spazi e locali sono concessi gentilmente dal Reparto Carabinieri Biodiversità di Catanzaro.
La rassegna - curata da Elena Dardano – nasce con il fine di valorizzare attraverso la letteratura e la multidisciplinarietà, il territorio del Parco Nazionale della Sila e il patrimonio socio-antropologico della Calabria, promuovendo al contempo il rispetto della natura e dell’ambiente, sensibilizzazione necessaria in un momento in cui le contraddizioni dell’odierno modello di sviluppo appaiono in tutta la loro forza. La parola Hyle, dal greco hyle/ ὕλη, è il nome etimologico del toponimo Sila con il significato di «foresta», «selva», «bosco», ma anche «materia», «essenza», «sostanza», e il sostantivo ricorre in filosofia da Plotino ad Aristotele.
Hyle allude dunque alla doppia accezione del festival: una rassegna immersa nella natura che, attraverso incontri letterari, reading e performance vuole essere momento di discussione, riflessione e dibattito. Tema della seconda edizione sarà palingenesi, dal greco palin/πάλιν «di nuovo» e genesis/γένεσις «generazione», per un’edizione – come afferma la curatrice - «che vuole riflettere sul momento storico in atto come momento di ripartenza, dove la scienza viene in aiuto per far fronte all’emergenza sanitaria che da più di un anno attanaglia il mondo intero. Una rinascita, quindi, che si auspica sia sociale, scientifica e umana e una rigenerazione vista anche nella sua seconda accezione di ristorazione del corpo e dell’animo. Palingenesi, dunque. Il festival riparte dalla cultura, dall’arte e dal senso di comunità dei piccoli borghi e della Sila calabrese».
Il programma Venerdì 6 agosto Gli eventi della rassegna si aprono venerdì 6 agosto alle ore 17:30 con lo spettacolo poetico di Franco Arminio, autore e poeta tra i più amati in Italia, definitosi «paesologo» e la cui attività si spende da anni a favore delle aree interne italiane e contro lo spopolamento.
«I paesi per prima cosa bisogna guardarli, andare a trovarli con un moto di passione. Attraversarli e guardarli».
«I paesi si salvano con gli occhi» afferma Arminio in una delle sue poesie più toccanti. A partire dal suo ultimo libro, Lettera a chi non c’era (Bompiani), lo spettacolo unirà poesie edite e inedite, riflessioni e approfondimenti dello stesso poeta. Una performance letteraria tra rovine, canti e palingenesi, per riflettere sul valore della rinascita dopo il crollo, della parola dopo il vuoto, della poesia dopo il silenzio. Sabato 7 agosto Il pomeriggio di sabato 7 agosto si aprirà alle ore 17:00 con la presentazione del libro Il tempo dell’attesa (Albatros) libro d’esordio di Giuseppe Meta, in dialogo con Clemente Angotti (ANSA). Quando l’amore è più forte delle avversità, partire non fa paura, e sognare è una cosa semplice. Il racconto di un’attesa, di una speranza, di una gioia, tra le bellezze della terra calabra di fine ottocento e le avventure di un viaggio oltreoceano. Conclude il pomeriggio del sabato la presentazione alle ore 18:00 del libro Turbare una stella (Rubbettino) di Francesco Bevilacqua, in dialogo con lo scrittore Massimiliano Capalbo.
Tra spirito e materia, un racconto-viaggio per svelare i legami nascosti e indissolubili tra il mondo e l’uomo, all’insegna della natura, del cammino, della palingenesi. Domenica 8 agosto Il pomeriggio di domenica 8 agosto si aprirà alle ore 16:00 con la presentazione del documentario Le montagne della Sila, a cura di Ross Earney, Angelo Pascuzzi e Simone Puleo, con Eugenio Attanasio (Cineteca della Calabria) e Carmelo Sanzi (Cultore della Sila). L’evento si svolgerà presso la Sala Convegni del Centro Natura. Un Londinese viaggia nel Sud Italia in Sila e resta affascinato dagli ampi spazi naturali. Attraverso il racconto delle sue esperienze e le sue riflessioni, attraverso le testimonianze raccolte dagli abitanti del posto, il documentario è il racconto del rapporto tra l’uomo e la natura e della Calabria, vista con occhi nuovi. Il pomeriggio continuerà alle ore 17:00 con la presentazione del libro La vertigine dell’ombra (Ensemble) di Teresa Murgida, in dialogo con la scrittrice e giornalista Eliana Iorfida.
Luce e ombra, palingenesi di realtà e sospensione del sogno, paesi abbandonati e quotidianità ritrovata: i nuovi versi della poetessa calabrese. Conclude la rassegna la presentazione del libro Il popolo di mezzo (Piemme) di Mimmo Gangemi, in conversazione con la sociologa e giornalista Carmen Pupo, alle ore 18:00. La storia di un’emigrazione intensa: dal passato, una storia epica per rivivere il racconto di una palingenesi: quella in un nuovo mondo, dove il senso di estraneità cedeva il passo a una nuova appartenenza.
Hyle garden: spazio ai più piccoli Spazio anche ai più piccoli con i laboratori della sezione Hyle Garden sabato 7 e domenica 8 alle ore 11:00. I laboratori, curati dal festival in collaborazione con le case editrici Coccole Books e Le Pecore Nere, hanno il fine di promuovere la lettura, la creatività e l’importanza della natura tra i più piccoli.