A Castrovillari finisce il carnevale: è tempo di quaresima
La quaresima come il Covid-19 ci ricorda l'importanza dell'essenza e dell'essenziale. E' tempo, per chi crede, di rinuncia e riflessione
CASTROVILLARI - Ritornano le tradizioni e ritornano i riti perché la fede, infondo, non si è mai fermata. Come ogni anno finisce il carnevale che a Castrovillari è sinonimo di euforia e di casa; un evento che per qualcuno quest’anno è passato inosservato, a causa dell’emergenza Covid-19 che non ne ha fatto percepire l’atmosfera, qualche altro invece ne ha avvertito solo l’ombra dal momento che se n’è parlato ma non goduto.
Terminato il martedì grasso, giorno nel quale la tradizione vuole la morte di re Carnevale bruciato in un falò insieme all’ingordigia che passa dalla tavola ricca di cibi antichi, si fa spazio alla quaresima, raffigurata come una vecchia gobba e misteriosa. A dare un volto alla quaresima, tra gli artisti castrovillaresi, fu anche il maestro del teatro castrovillarese, Giuseppe Maradei, che interpretò l'allegoria con la maschera dal becco lungo e la fronte rugosa perché il martedì è pur sempre ancora carnevale.
E allora Castrovillari viene spogliata da quel vortice di allegria e colori, di cibi abbondanti e di entusiasmo e diventa quasi grigia ed il sacrificio e la riflessione rivelano l’essenza e l’essenziale. Nonostante il Coronavirus non abbia permesso i festeggiamenti del Carnevale, la quaresima resta intatta perché è un fatto di fede e di individualità, quello che d’altronde la pandemia ha fatto emergere.
La fede, il sacrificio delle comodità ed il rifiuto dell’eccesso: la quaresima ci riporta, casualmente quasi nello stesso periodo dello scorso anno, a riproporci il medesimo senso di rinuncia e privazione. Restiamo noi con noi stessi ma con la possibilità di condividere, per chi crede, il culto della fede ed i suoi rituali con le persone che amiamo, nonostante ancora qualche restrizione.