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Nuovo blitz a Rende: 24 misure cautelari per dipendenti del Comune e indagato Manna

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RENDE - Nuovi guai per l’ex assessore del comune di Rende, Pino Munno, già coinvolto nell’inchiesta denominata “Reset” coordinata dalla Dda di Catanzaro. Da quanto si è appreso, è la Procura di Cosenza a muovere nuove accuse a Munno (difeso dall’avvocato Sabrina Rondinelli), per il quale è stata disposta la misura cautelare degli arresti domiciliari. Il provvedimento che ha colpito Munno si inscrive in un quadro più ampio, un’inchiesta della Procura di Cosenza sui lavori pubblici nel Comune.

Gli indagati sono 72 e nel mirino sono finite otto società e molti appalti. Per il sindaco Marcello Manna sarebbero stati disposti il divieto di dimora nel Comune di Rende e una misura interdittiva. Misura interdittiva anche per il vicesindaco Annamaria Artese e per il dirigente dell’ufficio Lavori pubblici Francesco Minutolo. Interdetta per sei mesi anche la dirigente Roberta Vercillo. Arresti domiciliari sarebbero stati disposti per l’imprenditore Massimino Aceto e per il funzionario del comune di San Vincenzo La Costa, Giovanni Motta. Gli imprenditori Massimo e Michele Mirabelli e Alessandro Sturino, invece, sarebbero stati interdetti dall’esercizio imprenditoriale per un anno.
Misure interdittive nei confronti degli imprenditori e tecnici Emilio e Gianluca Bruni (9 mesi); Pietro De Rose e Pietro Salituro (9 mesi); Francesco Garritano (12 mesi); Roberto Beltrano (9 mesi) Luigi Rovella (9 mesi); Giuseppe Rende (9 mesi); Aurelio Perugini (6 mesi); Andrea Sorrentino (6 mesi); Danilo Luca Borrelli (12 mesi); Franco Borrelli (12 mesi) e Bruno Marucci (12 mesi).

Le misure cautelari: arresti domiciliari, divieti di dimora, interdittive

Nell’inchiesta condotta dai carabinieri del Comando Provinciale e della Compagnia di Rende dei Carabinieri e del Gruppo di Cosenza della Guardia di Finanza, sono state eseguite complessivamente tre misure cautelari di applicazione degli arresti domiciliari, una misura cautelare di divieto di dimorare nel comune di Rende, otto misure cautelari interdittive della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio e servizio, dodici misure cautelari interdittive di esercitare attività professionale ed imprenditoriale, tutte adottate dal Gip del Tribunale di Cosenza, su richiesta di questa Procura, riguardanti soggetti ricoprenti cariche istituzionali e funzionari e/o dipendenti del comune di Rende, imprenditori, professionisti. Con lo stesso provvedimento il gip preso il Tribunale di Cosenza, sempre su richiesta di questa Procura, ha disposto il sequestro di sei società, di manufatti e somme di denaro, depositate in conti correnti bancari.

I reati contestati agli indagati

Agli indagati, nel provvedimento cautelare, vengono contestati, a vario titolo, i reati di corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio, rivelazione di segreto di ufficio, falso in atto pubblico, turbativa d’asta, frode in pubbliche forniture, peculato, abuso in atto d’ufficio. Al riguardo, si evidenzia, nel rispetto dei diritti degli indagati, che gli stessi sono da ritenersi presunti innocenti in considerazione dell’attuale fase del procedimento fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.

 

I lavori a Rende nel mirino degli investigatori

L’indagine, articolatasi in una complessa e impegnativa attività investigativa, portata avanti dai Carabinieri della Compagnia di Rende e dai finanzieri del Gruppo di Cosenza della Guardia di Finanza, in un arco temporale ampio, ha avuto inizio dai primi accertamenti, relativi ai lavori di “Sistemazione piano viabile e messa in sicurezza Contrada Cutura, località Piano Monello (via Piemonte) e zone varie del comune di Rende, pulizia fiume Surdo per verifica perdite rete fognante” per poi estendersi progressivamente, alla luce delle acquisizioni probatorie intervenute, ad ulteriori vicende, ritenute meritevoli di approfondimenti investigativi.

Gli appalti oggetto dell’inchiesta

In particolare, oltre ai lavori sopra indicati, oggetto di investigazione sono stati quelli relativi a: noleggio a freddo dei mezzi d’opera di una società, oggetto del provvedimento cautelare da parte della società in house Rende Servizi s.r.l.; affidamento diretto dei lavori relativi alla riparazione della rete fognante in contrada Ospedale di Rende; affidamento diretto di “lavori urgenti di manutenzione straordinaria cimitero comunale, sede municipale e Piazzetta Padre Pio Villaggio Europa” del comune di Rende; abusiva occupazione del parco pubblico denominato “Georcelli” nel comune di Rende; gara d’appalto per la gestione del Centro diurno per minori, denominato “Madre Teresa di Calcutta” nel comune di Rende; gara d’appalto relativa all’affidamento in concessione del servizio di gestione del Centro Anziani nel comune di Rende; servizio di trasporto a supporto di persone con disabilità, affidato dal comune di Rende alla società in house Rende Servizi S.r.l.; la gara d’appalto inerente “Interventi per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate – Lotto 3: Interventi di riqualificazione sociale e culturale di Viale dei Giardini-Villaggio Europa” nel Comune di Rende; lavori relativi alla gara di appalto del “Palazzetto dello Sport” del comune di Rende; lavori pubblici in via Slovenia del Comune di Rende; predisposizione dei bandi di gara inerenti alcuni appalti pubblici relativi all’adeguamento sismico di immobili ubicati nel territorio di San Vincenzo La Costa. Oggetto delle investigazioni sono stati anche la ricostruzione dei rapporti economici fra gli indagati, la gestione di società, finalizzata al trasferimento di valori ed utilità economiche.  Il procedimento penale riguarda settantadue indagati e otto società, iscritte ai sensi della l.231/2001 sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche.

(fonte Corriere della Calabria) 

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

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