Maxi frode all'Iva, escluso il coinvolgimento di uno degli imprenditori coinvolti
Si tratta di un 64enne, patron di un affermato gruppo imprenditoriale di Corigliano-Rossano, coinvolto nell'operazione della Guardia Finanza del 4 marzo scorso: Recovato anche il sequestro preventivo dei beni
CORIGLIANO-ROSSANO – Il Tribunale del Riesame di Cosenza, in accoglimento del ricorso presentato dall'avvocato Ettore Zagarese, ha escluso il coinvolgimento di Natale Petrelli, sessantaquattro anni patron di un affermato gruppo imprenditoriale di Corigliano-Rossano, dall'operazione della Guardia Finanza su presunte frodi finanziarie e nel contempo ha anche disposto la revoca del provvedimento di sequestro preventivo.
IL FATTO - Petrelli era stato coinvolto in una inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza su una maxievasione dell'Iva e bancarotta fraudolenta, che aveva portato lo scorso marzo, a 6 arresti al sequestro beni per 70 milioni di euro e 22 indagati. L'indagine – condotta dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Corigliano-Rossano - aveva permesso di ipotizzare un meccanismo di frode all'Iva che avrebbe consentito agli indagati di evadere le imposte attraverso l'uso di fatture per operazioni inesistenti.
L'ESITO - La decisione di annullare il provvedimento ai danni dell'imprenditore Petrelli, di particolare importanza, si fonda su di un indiscutibile giudizio di estraneità da ogni coinvolgimento nell'indagine: infatti i giudici hanno testualmente precisato nell'ordinanza che «ritenga questo collegio, anche alla luce della documentazione prodotta dalla difesa, che non possa considerarsi sussistente il fumus relativo al reato contestato ex art. 2 D.lgs 74/2000» aggiungendo inoltre come «gli elementi di sospetto evidenziati nel provvedimento di sequestro non sono, nella fattispecie rivelatori della fittizietà delle operazioni...ciò proprio perché risultano superati dai documenti prodotti dalla difesa, attestanti l' effettività della operazione ed il relativo pagamento».
In sostanza viene confermata la piena estraneità di Natale Petrelli dal coinvolgimento in operazioni commerciali fittizie tese a raggirare il sistema fiscale nazionale dell'Iva e ad accumulare indebitamente beni che giorni addietro avevano portato all'arresto con accuse a vario titolo di 6 imprenditori ed a proseguirne a piede libero altri 22 con un parallelo provvedimento di sequestro preventivo per 70 milioni di euro a carico di 24 persone fisiche e giuridiche che con riferimento alla posizione rappresentata da Petrelli, viene completamente meno.
«Innegabile la soddisfazione mia e del mio studio per l'esito del procedimento - ha affermato l'avvocato Ettore Zagarese - che affranca il difeso da una ingiusta accusa e lo fa solo in considerazione della documentata, evidente sua innocenza»