Presunto "furto" di energia elettrica a Rossano: un cittadino vince la sua battaglia con Enel
Le ingiunzioni di pagamento emesse dalle due società della holding energetica avevano emesso ingiunzioni di pagamento per 70mila euro. I legali dell'utente hanno smontato tutte le accuse
CORIGLIANO-ROSSANO - Da una parte la grande società Enel e dall'altra C.A., intestataria di un contratto per la somministrazione di energia elettrica, a servizio di un immobile adibito a residenza estiva, sito in località Sant'Angelo (area urbana di Rossano), alla quale veniva penalmente contestato il reato di furto, nonché notificata la richiesta giudiziale di pagamento per circa 70 mila euro, per presunti consumi non registrati, riferiti al periodo da novembre 2009 a novembre 2014.
Il Tribunale di Castrovillari civile e penale, secondo le rispettive competenze, si occupava delle vicende giudiziarie avviate nei confronti di C.A. per iniziative della stessa società elettrica. Infatti a carico di C.A. veniva aperto un procedimento penale per il reato di furto di energia elettrica, a seguito di segnalazione da parte della società elettrica alla Procura della Repubblica di Castrovillari, per una presunta manomissione del contatore, rilevata erroneamente in sede di accertamento in loco.
In tale occasione, tra l'altro in assenza della stessa parte interessata, il personale dell'Enel procedeva anche all'asportazione del contatore posto sulla recinzione esterna dell'immobile, così interrompendo la fornitura di energia elettrica. Contestualmente, le due società, nelle quali l'Enel veniva a scindersi (Enel Energia s.p.a. e Servizio Elettrico Nazionale s.p.a.), ottenevano dal Tribunale Civile di Castrovillari due ingiunzioni di pagamento nei confronti della medesima per la somma complessiva di 70 mila euro circa, oltre spese.
C.A., con la difesa dell'avv. Giuseppe Tagliaferro, in sede civile e penale, si opponeva ad entrambe le ingiunzioni di pagamento, sostenendo l'erroneità del verbale di accertamento della presunta manomissione del contatore e la mancanza di idonea prova dei consumi perché effettuati in violazione delle disposizioni dettate in materia di energia dalla Autorità Garante.
In sede penale evidenziava come l'accusa di furto fosse stata originata da un errore del personale Enel, dimostrando, diversamente, come all'epoca dei fatti il contatore fosse perfettamente funzionante e avesse sempre correttamente registrato tutti i consumi, debitamente pagati. L'esito giudiziale, che ha visto soccombere le società elettriche su entrambi i fronti penale e civile, ha accertato non solo l'infondatezza dell'accusa penale e delle stesse pretese di pagamento, ma il Tribunale Civile di Castrovillari ha anche censurato la condotta autoreferenziale tenuta dalle società, affermando come anche le stesse siano tenuti al rispetto degli obblighi di legge.
In particolare, con provvedimento del GIP del 25.1.2021, è stato archiviato il procedimento penale per infondatezza dell'accusa, mentre, con due sentenze gemelle di pari data 3.3.2021, il Tribunale Civile ha annullato le due ingiunzioni di pagamento. Le decisioni del Tribunale di Castrovillari costituiscono una remora a formulare accuse e pretese di pagamento senza averne prima verificata la sussistenza e si apprezzano per aver garantito il primato dell'applicazione della legge anche nei confronti del colosso Enel. Soddisfazione è stata espressa da C.A. per l'esito della vicenda giudiziaria e per essere stata ampiamente liberata dall'infamante accusa di furto, non escludendo però iniziative risarcitorie per i danni subiti.