Quella giovane calabrese è davvero Denise Pipitone? Il retroscena di una parrucchiera di Scalea
L’intervista rilasciata da Grazia Bonanno al Corriere della Calabria da spazio a diverse suggestioni: «Mi ha detto di chiamarsi Denise, che i suoi genitori sono morti… non ricorda nulla dei suoi primi anni… ha vissuto in diverse parti d’Italia»
SCALEA – Si riempie sempre più di mistero e suggestioni la storia della ragazza calabrese, di Scalea, che avrebbe tratti somatici simili «quasi identici» a quelli di Denise Pipitone la bimba che nel 2004 venne rapita a Mazara del Vallo sulle cui sorti, di recente, si sono riaperte piste investigative.
Oggi è il Corriere della Calabria a mettere nuovi e – forse – importantissimi elementi sulla vicenda, tutta nuova e, come dicevamo, tutta calabrese.
«Come ti chiami? Mi chiamo Denise!». Grazia Bonanno, parrucchiera di Scalea, si emoziona raccontando a Fabio Benincasa del CorCal di quell’incontro avuto nelle scorse ore con una 19enne di Scalea somigliante nei tratti somatici alla piccola Denise Pipitone.
«Era in compagnia di persone di etnia rom – racconta ancora la Bonanno - teneva stretta la mano di una bambina, ma i suoi tratti erano chiaramente italiani. Parlava benissimo con un accento meridionale. Con una scusa l’ho invitata ad entrare nel mio salone ed abbiamo iniziato a chiacchierare».
«È sorridente e molto gentile, mi ha detto di aver perso entrambi i genitori». Il padre sarebbe morto qualche anno fa, la madre lo scorso anno. Grazia Bonanno continua nella sua narrazione e racconta di una ragazza che dice di essere cittadina del mondo, «ho vissuto a Firenze, Roma, Cosenza e Scalea» e di non sapere con certezza i dettagli della sua nascita.
Un racconto che stimola la curiosità della parrucchiera che decide di osservare la 19enne da vicino e nota una piccola cicatrice sulla guancia, identica a quella della piccola Denise. «Il cuore si è fermato – conclude Grazia Bonanno – quando ho deciso di offrirle un lavoro, le ho chiesto di lasciarmi il suo numero (ma non ha uno smartphone) e di darmi il suo nominativo.
«Mi chiamo Denise!». Grazia Bonanno spera, come tutti, che possa davvero trattarsi della piccola Denise Pipitone ed in ogni caso «spero che la giovane possa far luce sul suo passato e magari scoprire qualcosa in più della sua infanzia. Sono tante le mamme che come Piera Maggio attendono di riabbracciare figli scomparsi».
La segnalazione ai carabinieri di Scalea
Immediata la segnalazione della parrucchiera ai carabinieri di Scalea. Del fatto è stato informato l’avvocato Giacomo Frazzitta legale di Piera Maggio, madre di Denise Pipitone. Il legale ha ricevuto una telefonata con la descrizione di una giovane «molto simile nei tratti somatici a Denise».
Denise, l’esame del dna
Gli investigatori cosentini hanno sentito in caserma la “Denise” di Scalea, le hanno chiesto lumi sul suo passato e indagato sui suoi genitori. La 19enne si è detta disponibile ad effettuare tutte le analisi del caso, qualora le venisse chiesto di farlo.
I carabinieri, infatti, hanno inviato l’informativa alla Procura di Marsala che dovrà decidere se procedere con il test del dna, unico esame attendibile e definitivo. «Con noi la Procura non parla – ha sostenuto l’avvocato Frazzitta – è un muro».