Corigliano-Rossano Futura: la questione sanità diventi centrale nelle nostre azioni politiche
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La battaglia per la salute strategica per costruire la nuova città
"Un disegno di legge regionale a firma dei consiglieri del PD ripropone la questione sanità riducendola al mero accorpamento degli Spoke con le Aziende Ospedaliere. Una visione miope che ignora le questioni di fondo. In quest'ottica occorre che la questione sanità diventi centrale nelle nostre azioni politiche, soprattutto nell’attuale fase di costruzione della nuova Città". A ribadirlo il movimento Corigliano-Rossano Futura. "Il coro dei detrattori storici della fusione persegue ancora disegni nostalgici di separazione come se fossimo usciti da due comuni di eccellenza ed efficienza. Noi abbiamo sempre pensato che proprio la fusione poteva rappresentare quel punto di rottura con una gestione della cosa pubblica che ha brillato per inefficienza, scarsa trasparenza e clientelismo sfrenato. Una città nuova che non si fa con una legge regionale ma che consiste in un processo complesso che prima che politico-amministrativo è culturale.
Con la città nuova, ed a maggior ragione dopo la pandemia, ritornano centrali grandi questioni che chiamammo diritto alla salute, al lavoro, alla giustizia ed alla mobilità. Ora potremmo aggiungerebbe una città smart, green ed a misura di bambini ed anziani. Questioni si badi bene che dovrebbero trovare la più larga condivisione in sede locale e sfociare in un tavolo di concertazione con Governo e Regione. Si tratta della più grande fusione di Comuni avvenuta in Italia che però non ha trovato il giusto riscontro né in Regione, la Giunta Oliverio ha ignorato Corigliano Rossano, né nel Governo nazionale. Proprio in questi giorni la presentazione del disegno di legge del PD rischia di penalizzare pesantemente le periferie ed i Comuni montani e creare un altro mostro burocratico come quello delle ASP.
RIPRENDERE IN MANO LA GRANDE BATTAGLIA PER IL DIRITTO ALLA SALUTE
Quello fu infatti il primo passo dello smantellamento della nostra sanità pubblica che avvenne sommando aritmeticamente le preesistenti ASL ed ignorando una cosa semplicissima: che la Provincia di Cosenza non è eguale né a quella di Vibo né a quella di Crotone per numero di Comuni, distribuzione della popolazione, viabilità e trasporti pubblici. Con le conseguenze che siamo finiti nel buco nero dei debiti dell'ASP e degli interessi voraci della sanità privata. Oggi si vorrebbe che gli acuti di Bocchigliero, Campana, Scala Coeli arrivassero vivi a Cosenza! Forse si crede ancora nei miracoli. Ma la questione centrale è un'altra. Va ridisegnato il Piano Sanitario Regionale, riviste le ASP disomogenee sotto ogni punto di vista, ritornando alla dimensione locale, e ridisegnato il sistema Hub e Spocke perché noi non siamo né l'Emilia Romagna né la Lombardia dove in meno di mezz'ora si arriva dappertutto. Ma va anche profondamente modificata la medicina del territorio a partire da quelle di base ed ambulatoriale riducendo drasticamente gli impropri accessi ai Pronto Soccorso e le spese per la diagnostica attraverso un coordinamento stretto con la rete ospedaliera.
Corigliano-Rossano unitamente al comprensorio della Sibaritide deve riprendere in mano la grande battaglia per il diritto alla salute, tema assolutamente non più trascurabile. Un percorso unitario che possa ridare voce ai territori, affinché si arrivi quanto prima ad un riordino efficace ed efficiente della rete sanitaria che va resa funzionale e prossima ai bisogni dei cittadini.