CORIGLIANO – Un fiore reciso al quale la città di Corigliano ha voluto intitolare il parco comunale. Stiamo parlando di Fabiana Luzzi la studentessa 16enne uccisa dal fidanzato Davide Morrone il 24 maggio del 2013. La scelta di dedicare a Fabiana il parco di via Provinciale non è stata casuale, ed è stato lo stesso sindaco, Giuseppe Geraci, che sabato scorso nella sobria cerimonia di intitolazione, ha voluto spiegarlo: “Potevamo intitolarle una strada – ha detto il sindaco – ma non avrebbe avuto la stessa portata e importanza di un parco comunale. Questo luogo dove regna il verde, questo posto frequentato da bambini, giovani e anziani, era il posto ideale da dedicare a Fabiana, perché chi da oggi verrà qui per passeggiare, per rilassarsi, per meditare, per giocare, sono certo che avrà sempre un momento per ricordare questa giovane vita spezzata”. Ed in effetti la volontà dell’amministrazione comunale, è stata condivisa dalla gente semplice, da quella gente che sabato scorso, nonostante la pioggia battente, non ha voluto mancare alla cerimonia. “Dobbiamo ricordare Fabiana – ha spiegato Alessandra, studentessa dell’Istituto Tecnico Commerciale Luigi Palma- lo stesso che frequentava la ragazza uccisa – perché quanto accaduto nove mesi fa non abbia a ripetersi mai. Averle intitolato questo parco, è stata una decisione importante, perché siamo in tanti a frequentarlo, ed è soprattutto diretto a noi giovani il messaggio che questa cerimonia trasmette: mai più violenza non solo sulle donne, perché la violenza genera violenza”. La terribile morte di Fabiana Luzzi, sembra aver fatto leva sull’orgoglio identitario dei cittadini di Corigliano, i quali, sin dai primi momenti della tragedia, hanno respinto con sdegno e decisione l’etichetta di città violenta, di città capace solo di occupare le cronache nazionali per eventi negativi. E la morte della giovane studentessa ha dato lo spunto anche per aprire presso il centro di eccellenza allo Scalo un punto contro la violenza alle donne che porta il suo nome. Iniziative importanti che dimostrano la volontà di reagire, di non rassegnarsi ad un evento così drammatico. L’orribile crimine ha scatenato sentimenti di vendetta verso colui che si è macchiato di un così terribile gesto. Polemiche molto forti sulla difesa del giovane, accuse che sul piano umano vengono condivise dai più, ma che non tengono conto del fatto che la tragedia ha investito, sia pure in modo diverso e sostanziale, due famiglie devastandone gli affetti ed i rapporti. Così, se la famiglia di Fabiana piange una ragazza che non c’è più, quella di Davide e lo stesso autore del crimine, da quel 24 maggio hanno su di loro il peso di quel macigno che il crimine commesso rappresenta e che nessuno potrà cancellare.