Assistendo all’indegno spettacolo che la classe politica calabrese sta concretizzando in questi giorni di frenetiche trattative, non si fa fatica a capire come abbia fatto la nostra splendida ma sfortunata Regione a diventare il fanalino di coda d’Europa. Le mille problematiche che affliggono la nostra terra e le idee concrete da mettere in atto per risolverle non interessano più i partiti tradizionali, ammesso che l’abbiano mai fatto. I temi concreti di cui la gente vorrebbe sentir parlare sono spariti dal dibattito politico, o forse non ne hanno mai fatto parte. A poche ore dalla presentazione delle liste, assistiamo sconcertati al solito teatrino che dalle nostre parti precede una campagna elettorale: partiti che non hanno ancora deciso con chi coalizzarsi, come se un’alleanza programmatica possa essere costruita in poche ore; uomini politici che elemosinano candidature pendendo dalle labbra di eminenti segretari di partito, che poi saranno gli unici ai quali renderanno conto del loro operato, con buona pace degli elettori; vecchi marpioni che saltano da un carro all’altro senza prendersi la benchè minima responsabilità politica derivante dall’aver contribuito al disastro, e che ora ci vogliono far credere di avere la giusta soluzione ai problemi da loro stessi creati. Il cittadino calabrese non può accettare supinamente tutto questo. Una reazione d’orgoglio è necessaria, un’obiezione di coscienza deve maturare in ognuno di noi. Votare questi personaggi ci rende complici. Le prossime elezioni regionali ci permetteranno di scegliere quale Calabria vogliamo lasciare ai nostri figli: vogliamo ancora discariche, inceneritori, cumuli di spazzatura sotto le nostre case, oppure un circolo virtuoso dei rifiuti? Vogliamo che i partiti mantengano saldo il controllo sulle nomine dei dirigenti sanitari e dei medici, continuando a fare scempio della sanità pubblica, oppure vogliamo finalmente la politica fuori dagi ospedali? Vogliamo continuare ad ammalarci, oppure vogliamo avviare una seria mappatura delle aree inquinate e porvi rimedio? Vogliamo carbone e trivelle, oppure delle politiche energetiche basate su fonti di energia pulite e rinnovabili? Vogliamo continuare a essere presi per fame dal politico di turno ed essere costretti a mercificare il nostro voto in cambio di un diritto che ci viene spacciato per un favore, oppure avere la certezza di un reddito di cittadinanza che permetta a tutti una sopravvivenza dignitosa? Vogliamo che questi signori mantengano i vergognosi privilegi, le indennità, e le pensioni d’oro che hanno ottenuto grazie ai nostri voti, o preferiamo una politica più sobria e retribuita in maniera finalmente congrua? Insomma, continueremo a firmare deleghe in bianco ai protagonisti di un sistema marcio e autoreferenziale che è ormai distante anni luce dalle istanze dei cittadini, o finalmente decideremo di alzare la testa e tornare ad essere artefici del nostro futuro? Per questo, sento di rivolgere ai miei conterranei un accorato appello: non sprechiamo l’occasione che si presenterà davanti a noi il 23 novembre. Il MoVimento 5 Stelle è l’unica scelta reale di cambiamento, l’unico spiraglio di luce in una terra depressa da anni di gestioni della cosa pubblica clientelari, malavitose, irrazionali e anti-economiche. E’ sempre stato così, ma una Calabria diversa può esistere, anche se noi non la conosciamo ancora. Insieme, senza l’inutile e dannosa intermediazione di questi pseudo-professionisti della politica, la possiamo realizzare!
Francesco Forciniti, candidato alla carica di consigliere regionale per il MoVimento 5 Stelle.