L’area archeologica di Castiglione di Paludi è un vanto per tutto il nostro territorio. Grande città brettia, sede del cuore del popolo brettio. Mortificata dalla sconfitta inflittagli dai romani. Ma soprattutto da quella che giornalmente siamo noi, da sempre, a infliggerle. Con il menefreghisimo e la noncuranza. Palmino Maierù, amante di questo luogo e esperto in materia, nei giorni scorsi ha fatto l’ennesima visita al sito. Ne emerge un quadro desolante. “Nella consueta visita a Castiglione di pochi giorni fa - scrive maierù - ho incontrato un gruppo di lavoratori di “Calabria Verde” che erano tornati per diserbare, nell’ambito dell’intesa Regione Calabria-Ministero Beni Culturali, alcune aree del parco. Poi continuando il solito “giro” non ho visto alcuna novità, tutto come prima, oggettivamente, nel disinteresse più assoluto del Comune. Che ha la responsabilità della gestione e che con periodici controlli e con pochi euri potrebbe sanare.
CASTIGLIONE DI PALUDI
Il cancello lato Paludi, vicino alla grotta, è sempre aperto da oltre sei anni e da cui entrano animali e mezzi. La rete a fianco del cancello lato Coserie da cui possono entrare non solo animali, soprattutto bovini i cui escrementi li abbiano visti nelle vicinanze. E, non visti, anche escavatori clandestini che oltre a rubare qualcosa possono produrre danni. La rete di recinzione in prossimità della torre nord è ancora tagliata ed alzata per fare entrare ed uscire i tanti animali (capre e pecore) che spesso incontriamo sul pianoro. L’apertura è mascherata con rami secchi. A sinistra del cancello d’ingresso principale la rete è tagliata da tempo. Al Comune cambiano i “musicanti” ma la “musica”, purtroppo, è sempre la stessa per Castiglione! Questo meraviglioso posto, se curato adeguatamente. Potrebbe attivare iniziative culturali come, ad esempio, quella che di recente l’Associazione teatrale di Paludi “I sciollati” ha messo in campo coinvolgendo anche le scuole locali.
NEL TOTALE ABBANDONO
Inoltre, ad oggi, l’Amministrazione comunale non ha adottato la delibera per chiedere al Ministero, in comodato, i reperti archeologici da esporre nel museo che dice di volere aprire a Paludi. A tutto ciò si aggiunge che la gestione del parco al momento è la seguente: se un visitatore singolo o un gruppo si collegano al sito del Comune di Paludi/Parco archeologico di Castiglione/ trova una serie di informazioni sulla storia, sul centro funzionale e anche notizie dal parco con indicati addirittura gli orari di apertura nei vari periodi dell’anno e il costo del biglietto per l’accesso: intero 10 € e ridotto 5: cose, queste ultime (orari e costi), al momento assolutamente non vere. Inoltre è scritto che “per scolaresche, associazioni, aziende o altri enti è disponibile un servizio di visite guidate, in lingua italiana e inglese” su prenotazione. È scritto anche che “per informazioni e prenotazioni chiamare al … oppure inviare una mail a …”. Non è indicato assolutamente NULLA. In sostanza non esiste un servizio per una buona e corretta gestione del parco”.
Fonte: La Provincia di Cosenza