Sanità, finito il tempo delle elezioni «bisogna passare dalle parole ai fatti»
Il Movimento Italiano Disabili commenta la classifica stilata da Meridiano Sanità Regional Index 2025 che colloca la Calabria al penultimo posto per qualità della salute con un punteggio di 3,2 su 10

CATANZARO - La classifica stilata da Meridiano Sanità Regional Index 2025 colloca la Calabria al penultimo posto per qualità della salute con un punteggio di 3,2 su 10.
L’aspettativa di vita alla nascita in Calabria è stimata in 82,3 anni, in lieve crescita rispetto al 2024 (82,0). Tuttavia, l’aspettativa di vita in buona salute è molto più bassa: solo 53,4 anni, una delle più basse in Italia.
Pubblichiamo di seguito il commento del Movimento Italiano Disabili, che analizza i dati su cui si basa questa classifica.
«Riguardo le malattie croniche ad alto impatto i dati fornitici dimostrano un lieve miglioramento: 6,8 su 10. Il problema sale di criticità quando si tratta di soggetti con almeno due patologie croniche, il 23,8% e cominciano già a manifestarsi le disuguaglianze per accesso alle cure».
«Gli screening oncologici organizzati hanno una bassa media nazionale pari al 13,4% mentre quelli mammografici si attestano al 6,3%. L’emigrazione sanitaria si attesta su elevati flussi, nel 2023 il saldo negativo economico era pari a -19,9 milioni di euro e questa criticità mette in evidenza l’insoddisfazione dei pazienti e di un sistema territoriale incapace di far fronte alle esigenze di chi necessita di cure».
Il rapporto conferma quanto già noto: il Mezzogiorno in generale, e in particolare la Calabria, si trovano in una condizione di forte svantaggio rispetto alle regioni settentrionali, in termini sia qualitativi sia quantitativi dei servizi sanitari. Le debolezze sono soprattutto nella prevenzione (screening), nell’accesso territoriale e nelle infrastrutture sanitarie.
«Abbiamo assistito in maniera imparziale alle elezioni Regionali dove l’argomento principe tra i contendenti era proprio la sanità pubblica e le varie ricette per il suo assestamento positivo per far fronte all’articolo 32 della Costituzione, ora alle parole debbono seguire i fatti perché sono quelli che contano» concludono.