La lenta agonia della sanità pubblica: «Così si apre la strada al privato»
Francesco Garofalo, portavoce del Comitato per la tutela della salute pubblica di Cassano All’Ionio, lancia l’allarme

CORIGLIANO-ROSSANO - «La lenta agonia del Servizio Sanitario Nazionale rischia di aprire sempre più la strada al privato».
È l’allarme lanciato da Francesco Garofalo, portavoce del Comitato Spontaneo di Cittadini per la tutela della salute pubblica di Cassano All’Ionio, che commenta i dati del Rapporto Gimbe sulla sostenibilità e l’efficienza del sistema sanitario negli ultimi tre anni.
«Secondo Gimbe – spiega Garofalo – la sanità pubblica ha perso 13,1 miliardi di euro, mentre 41,3 miliardi sono ormai a carico delle famiglie. Un dato drammatico – aggiunge – è che un italiano su dieci ha dovuto rinunciare alle cure. Eppure l’Italia è al secondo posto in Europa per numero di medici, ma resta indietro sul fronte degli infermieri».
Gravi ritardi emergono anche sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per la salute, che registra solo il 4,4% delle Case della Comunità pienamente operative.
«In Calabria – denuncia Garofalo – la situazione non è diversa: pronto soccorsi intasati, ambulanze del 118 senza medici a bordo, guardie mediche sguarnite e una scarsa organizzazione della medicina territoriale continuano a rappresentare un’emergenza quotidiana».
«Capitolo a parte – conclude – riguarda le liste d’attesa, che restano uno dei principali ostacoli all’accesso alle cure per migliaia di cittadini».