Mercure, arriva la spinta per abrogare il divieto sulle centrali biomasse nei parchi
Tre consiglieri regionali della Maggioranza Occhiuto (Gentile, Graziano, De Nisi) chiedono di cancellare la norma Laghi che porterebbe alla chiusura definitiva dell'impianto di Laino Borgo
CATANZARO - La commissione agricoltura, composta da De Nisi, Graziano e Gentile, ha chiesto un confronto aperto sulla Centrale Mercure per discutere l’abrogazione l'art.14 della Legge 36/24.
Dopo l'emendamento del decreto Omnibus approvato dal Consiglio Regionale calabrese, a firma del Consigliere Laghi, che dispone il divieto di nuovi impianti di produzione di energia alimentati da biomasse nei territori ricadenti nel perimetro dei parchi nazionali e regionali e obbliga gli impianti esistenti a ridurre la propria potenza massima a 10 Mwatt termici entro 6 mesi, i sindacati e i sindaci chiesero un tavolo urgente di confronto definendo questo atteggiamento incline al "no" come un «avversione agli investimenti privati tipico di un ambientalismo radical chic».
Nel frattempo, anche la società Mercure Srl, interamente detenuta da Sorgenia Spa, lo scorso 30 dicembre ha presentato ricorso al TAR della Calabria contro l'art. 14 della legge regionale 36/2024 poiché «questa limitazione, applicata a una centrale autorizzata per 41MW elettrici lordi equivalenti a circa 130 MW termici, creerebbe difficoltà tecniche insuperabili tali da rendere l’impianto del Mercure del tutto inutilizzabile».
La Sesta Commissione consiliare, guidata dal consigliere regionale Katya Gentile, approfondirà il tema del ridimensionamento della Centrale del Mercure durante una seduta ad hoc che si terrà il prossimo 7 gennaio, per come stabilito dal presidente del consiglio regionale Filippo Mancuso, al termine dell'incontro che si è tenuto a Reggio Calabria il 20 dicembre scorso con i rappresentanti degli enti territoriali, delle organizzazioni sindacali, di categoria e delle imprese coinvolti. Questo è quanto fanno sapere i proponenti del progetto di legge n. 334, che abroga dell'art. 14 della legge N.36/2024, Giuseppe Graziano, Francesco De Nisi e Katya Gentile.
«È necessaria, quanto opportuna- affermano - la volontà di approfondire la proposta di legge regionale che abroga il divieto di realizzazione nei parchi nazionali e regionali calabresi di impianti di produzione energetica alimentati da biomasse, e di farlo insieme agli stakeholder sociali e istituzionali».
«Riteniamo necessario - scrivono i consiglieri regionali - un approfondimento ed una riflessione su una tematica importante quanto delicata che investe il comparto produttivo della filiera legno-forestale calabro-lucana, mettendo a rischio circa un migliaio di posti di lavoro, e riguarda un tema di interesse nazionale ed europeo quale la produzione di energie da fonti rinnovabili, per cui la nostra regione risulta agli ultimi posti in Europa».
«Tra l'altro – aggiungono - quello stesso comparto, attraverso l'opera di manutenzione e pulizia delle aree boscate, garantisce una funzione strategica fondamentale nell'ambito della prevenzione degli incendi, in una regione come la Calabria che vanta un patrimonio boschivo forestale pari ad oltre il 44% del territorio regionale, promuove la gestione sostenibile delle foreste, la salvaguardia degli ecosistemi forestali e favorisce la cooperazione tra aziende pubbliche e private per una gestione forestale condivisa».