Punto nascita, al via le grandi manovre all’interno dell’ospedale Giannettasio
Partono i lavori di riqualificazione al piano 5 di via Ippocrate, propedeutici al trasferimento del Reparto di Ostetricia e Ginecologia, che tornerà così ad avere il “conforto” del blocco operatorio. In attesa del nuovo Primario
CORIGLIANO-ROSSANO – Come annunciato nei mesi scorsi, sono partite le grandi manovre negli ospedali di Corigliano-Rossano per la riorganizzazione generale del presidio che vedrà l’allocazione dell’area calda e dell’emergenza-urgenza nello stabile del Giannettasio e dell’area medica in quello del Compagna. Si parte con il trasferimento, da Corigliano a Rossano, del Punto nascita, che in questi anni ha manifestato le criticità più importanti non avendo a supporto il blocco operatorio. Il direttore generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza, Antonello Graziano, infatti, lo scorso 22 ottobre su proposta del Dipartimento per la Gestione tecnico-patrimoniale, nel quadro di riorganizzazione dei presidi spoke di Corigliano-Rossano varato dal direttore dell’ospedale Maria Pompea Bernardi, ha firmato (insieme al direttore sanitario Martino Rizzo e al direttore amministrativo Remigio Magnelli) la delibera n.2335/24 che autorizza i «lavori di manutenzione straordinaria per l’adeguamento funzionale ed impiantistico dei locali del Piano V del P.O. di Rossano».
Si tratta, dicevamo, di un atto propedeutico alla fase di trasferimento vera e propria che dovrebbe contemplare, fra le altre cose, anche la dislocazione nel presidio “Compagna” (quindi da Rossano a Corigliano) dei reparti di area medica che oggi si trovano nel blocco rossanese, su tutti Oncologia e Nefrologia.
Al via i lavori
Intanto, la recente delibera ha approvato il progetto di ristrutturazione complessiva degli spazi del “Giannettasio” che avrà un valore complessivo di 1,624 milioni di euro. Il progetto si concentrerà sulla modernizzazione e l'ampliamento delle strutture del terzo e del quinto piano dell'ospedale.
Inizialmente, infatti, i piani prevedevano ristrutturazioni separate, con il quinto piano dedicato a una nuova unità di chirurgia generale e il terzo piano a vari altri reparti. Tuttavia, dopo i rilievi del sito e le consultazioni con il personale ospedaliero e nel solco di quella riorganizzazione dalla direttrice Bernardi (attesa da sempre e che nessuno aveva avuto il coraggio di fare, almeno fino ad oggi), la strutturazione delle unità operative è stata rivista.
In attesa di un primario
Il terzo piano, infatti, ospiterà ora il reparto di chirurgia generale - guidato da qualche settimana dal prof Sebastiano Vaccarisi - affiancato al blocco operatorio mentre il quinto piano sarà trasformato in una nuova unità di Ostetricia e Ginecologia all'avanguardia che, però, è ancora in attesa di un nuovo dirigente. L’unità operativa complessa, infatti, dopo il pensionamento del dottore Gaetano Gigli (più di un anno fa), in questo momento è retta da un medico facente funzione. La politica ha più volte annunciato l’imminente designazione di un nuovo primario, che però tarda ancora ad arrivare.
Intanto, il budget di 1,624 milioni di euro coprirà ampie ristrutturazioni, tra cui demolizione e ricostruzione, nuovi pavimenti e finiture, servizi igienici aggiornati, moderne reti elettriche e dati e servirà – da come si evince dalla delibera – a riqualificare l’impianto di condizionamento e trattamento dell’aria.
La decisione di rivedere i piani iniziali riflette l'impegno dell'ASP Cosenza nell'ottimizzare gli spazi e creare un ambiente più efficiente e a misura di paziente. Di fatto, il progetto, una volta completato, si prefigge – questo almeno è quello che si spera - di migliorare significativamente i servizi dell'ospedale e di fornire una migliore assistenza ai pazienti e all’utenza dei due presidi spoke di Corigliano-Rossano.
I tempi lunghi del nuovo ospedale della Sibaritide
Tutto questo in attesa della realizzazione e della successiva messa in funzione del nuovo ospedale della Sibaritide, per la quale ci vorranno ancora degli anni. Infatti, se da un lato rimangono pochi dubbi rispetto al fatto che la grande struttura di Insiti venga realizzata, allestita e finita entro ottobre 2026, dall’altro bisognerà capire quando il grande presidio sanitario, che sta sorgendo nel centro nevralgico della nuova città jonica, entrerà effettivamente in esercizio. Al momento su Insiti ci sono due grandi handicap strutturali sui quali non si scorge ancora una soluzione: l’assenza di vie di comunicazione (di fatto il presidio è isolato e non è velocemente raggiungibile dai due centri urbani e quindi dalle aree a nord-ovest e sud-est della Sibaritide) e la mancanza totale di sottoservizi, su tutti il sistema fognario e di collettamento. Se non verranno superate queste criticità, il nuovo ospedale della Sibaritide rimarrà solo una bellissima cattedrale nel deserto.