1 ora fa:Dieci anni con Unesco, per il Codex arriva il francobollo commemorativo
2 ore fa:A Trebisacce si rafforza l’offerta sanitaria del Chidichimo
30 minuti fa:L'Istituto Aletti Filangieri apre le porte per gli Open Day di orientamento
1 ora fa:A Cariati partono i lavori del nuovo marciapiede con area parcheggio
16 ore fa:Nazzareno Sessa ricorda sua sorella Maria Rosaria uccisa 22 anni fa dell'ex compagno
2 ore fa:Assenza del servizio di Psicomotricità a Cariati: da giugno sospeso un servizio essenziale
Adesso:Abbattere costi e campanilismi: il nuovo Policlinico dell'Unical già c'è... sta nascendo a Insiti
3 ore fa:I Giovani Democratici di Corigliano Rossano festeggiano i primi due anni
16 ore fa:La Polizia di Stato nelle scuole della provincia per la “Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne”
15 ore fa:San Basile: «La violenza sulle donne è un problema sociale»

Abbattere costi e campanilismi: il nuovo Policlinico dell'Unical già c'è... sta nascendo a Insiti

4 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO – Perché spendere altri soldi pubblici per realizzare un nuovo ospedale universitario se a Insiti sta nascendo un potenziale Policlinico? Perché non spostare, quindi, la Facoltà di Medicina dell’Unical sullo Jonio, a Corigliano-Rossano, in una struttura nuova, moderna, d’avanguardia per formare i nuovi professionisti della Sanità? Provocazioni - potrebbe obiettare qualcuno – che però mettono le istituzioni e la politica davanti ad un dato fattuale e compiuto che potrebbe finalmente abbattere il pluridecennale muro del preconcetto del campanilismo ultracosentino ma, soprattutto, consentirebbe all’Amministrazione pubblica di risparmiare un bel po’ di soldini attuando, contestualmente, quel piano di decentramento dei servizi che potrebbe rendere davvero reale la strategia di una grande provincia senza periferie.

I costi per la realizzazione del nuovo ospedale/policlinico a Cosenza si aggirerebbero attorno ai 400 milioni di euro quando, ritornando ad un precedente progetto (varato dall’allora Giunta Oliverio), se ne potrebbero spendere la metà (insieme ad un’altra parte di investimento in project financing) per dare alla città capoluogo un nuovo ospedale hub. Questo, lasciando che il nuovo presidio jonico passi sotto la “egida” dell’Ateneo di Arcavacata, ampliandone eventualmente gli spazi per la didattica universitaria o utilizzando le strutture del Giannettasio e del Compagna che con la nascita del nuovo Ospedale della Sibaritide dovranno essere ricollocate.

Di fatto, se tutto procederà secondo cronoprogramma, a ottobre 2026 nel cuore baricentrico di Corigliano-Rossano potremmo trovarci di fronte alla più grande, importante e innovativa opera pubblica sanitaria mai realizzata nella Calabria del nord-est e in provincia di Cosenza.

Rileggendo le carte progettuali del nuovo ospedale della Sibaritide e soprattutto di quella che è stata la variante tecnico-sanitaria è facile intuire che questa struttura sta nascendo con il concept di un presidio eclettico, capace di ospitare innumerevoli rami specialistici avendo in dotazione base anche spazi per la formazione. 

Ma cosa ci sarà in questi quattro piano d’ospedale? Ce lo dicono le carte e i disegni progettuali che distribuiscono i 375 posti letto previsti dal nuovo nosocomio su una superficie di oltre 80mila metri quadrati.

Non un semplice ospedale: dalla Medicina Nucleare alla Chirurgia interventistica d’avanguardia

Partiamo dal “Piano -1”. Qui troviamo subito una novità assoluta rispetto all’offerta sanitaria regionale: la Medicina Nucleare. «Al fine di completare il percorso cardio-polmonare dal punto di vista diagnostico – si legge nel progetto - nasce la necessità della dotazione di un servizio di medicina nucleare capace di una gamma-camera ad indirizzo cardiologico. Ciò contribuirà a rendere il plesso ospedaliero una eccellenza in campo cardiologico». Sono previsti spazi per l'implementazione di una TAC Spect (quella a 128 strati che è un top di gamma nella diagnostica clinica) e di una PET

All’interno dell’ala sinistra sarà, invece, allocato il Centro trasfusionale che nel progetto originario non era previsto era previsto.

A “chiudere” il Piano -1 ci saranno la Mourge la Cucina con la Mensa/Ristorante per il pubblico; il Polo Tecnologico; gli Archivi, il Laboratorio Analisi, l’Area culto e la Farmacia.

Il piano d’accesso sarà fornito di un’area sanitaria e di un’altra per un grande spazio hospytality, all’interno della quale è previso un piccolo Centro commerciale con Bar e Tavola Calda. In quest’area, inoltre, troveranno collocazione la Reception ospedaliera ed il Centro Unico di Prenotazione con i relativi spazi d’attesa. Nell’area sanitaria, invece, saranno insediati il reparto di Emodialisi con 24 posti letto più 1 posto letto isolato, la Degenza psichiatrica con 16 posti letto e accessi specifici che non interferiscono con il resto della funzionalità ospedaliera; e tutta l’area dell’Emergenza-urgenza.

Pronto soccorso. L'area del primo intervento è stata completamente ridisegnata a causa dell'esigenza di reperire gli spazi relativi alla visita e intervento su pazienti infetti in caso di pandemia. All’interno della grande area PS è previsto un reparto di Osservazione Breve Intensiva (OBI) con 8 posti letto; un Settore infetti; la Camera calda; e il Poliambulatorio che avrà al suo interno anche una sala gessi. Prevista sullo stesso piano anche la Diagnostica di emergenza e la Diagnostica per immagini; la Endoscopia con 2 sale endoscopiche e 2 sale chirurgiche ambulatoriali; e infine un’area per il Day Hospital Medico e il Day Hospital Oncologico con 10 posti letto ciascuno. Inoltre, a completare la fase diagnostica d’emergenza e pre-ricovero sarà installa una sala con RX Torace e una con Elettrocardiogramma ECG 

Area Chirurgica d’avanguardia

Al Piano 1 è prevista una Degenza Chirurgica con 28 posti letto di Chirurgia generale, 10 posti letto di Urologia, 20 posti letto di Ortopedia. Inoltre, di fianco alla zona ordinaria di degenza ci sarà un reparto di Day Surgery chirurgico con 10 posti letto. È previsto ancora un Day surgery con 12 posti letto di Oculistica e Otorinolaringoiatria e 2 sale per piccoli interventi. Tra l’area Chirurgica e area Medica intensiva sarà installato il Blocco operatorio e l’interventistica cardiologica con 5 sale operatorie, 1 sala emodinamica e 1 sala elettrofisiologia. 

Area Medica con tutte le specialistiche

La Terapia Intensiva avrà 16 posti letto in conformità a quanto previsto nelle normative sulle pandemie. Quindi, la Cardiologia con 18 posti letto e con 7 posti letto UTIC; la Medicina d’Urgenza con 6 posti letto e la Terapia Subintensiva con 10 posti letto. Ci saranno anche 14 posti letto di Medicina Pneumologia-Cardiologia che andranno a completare l'area specialistica in ambito cardio-polmonare. Infine, sempre al primo piano, si troveranno la Degenza Neurologica e la Stroke Unit con 13 posti letto.

Qui, inoltre, troverà spazio l’Unità operativa di Ostetricia e Ginecologia con 43 posti letto; la Terapia Intensiva neonatale (altro elemento dirompente e di grandissima novità rispetto all’assetto attuale) con 7 posti ed il Nido con 16 culle. Contiguo al Punto Nascita sarà operativa la Pediatria con 14 posti letto più 2 posti letto per Osservazione Breve Intensiva (OBI); e il Complesso Parto con 4 sale parto e una sala operatoria.

Nell’ala sinistra, invece, saranno dislocate le Unità operative di Medicina generale con 28 posti letto e di Nefrologia con 10 posti letto. Il nuovo ospedale, infatti, avrà un indirizzo di ricovero per acuti ed in linea con la programmazione sanitaria, che non prevede posti letto di lungodegenza, questi ultimi vengono eliminati e riallocati in altre strutture ospedaliere del territorio (gli esistenti nosocomi del Giannettasio e del Compagna che potrebbero giocare un ruolo fondamentale qualora Insiti diventasse polo universitario). A seguire poi l’ampia ala riservata alla Riabilitazione con 22 posti letto più 4 ambulatori specialistici e 2 palestre riabilitative e gli Studi Medici.

Uno spazio importante del secondo piano, infine, sarà occupato dall’Area Formazione pratica e teorica. «La modifica di questa area – si legge nella corposa relazione di oltre 500 pagine allegata alla variante di progetto - è consequenziale esigenza rispetto alla dotazione delle sale multimediali all'interno del blocco operatorio. All'interno di questa zona, al fine di creare un'area per la formazione pratica e teorica per i professionisti, sono state previste due sale multimediali capaci anche di venti posti a sedere che saranno interconnesse con il complesso operatorio». Insomma, un’ottima soluzione logistica che potrebbe essere messa a disposizione proprio della Falcoltà di Medicina dell’Unical
 

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.