Emergenza idrica, Campana e Mandatoriccio ai ferri corti per la sorgente Sant'Angelo
Scontro aperto tra i due sindaci. Chiarello (Campana e presidente del Consorzio): «Ci devono un mare di soldi». Grispino (Mandatoriccio): «Se non ci danno l'acqua ce l'andremo a prendere con la forza». Insomma, una dichiarazione di guerra!
MANDATORICCIO - Nel momento più critico di sempre generato dalla mancanza d’acqua, con intere comunità alle prese con problemi abnormi, causati da una parte dall’arretratezza delle infrastrutture di distribuzione delle risorse e dall’altra da una effettiva diminuzione delle portate idriche, nella Sila Greca scoppia un caso del tutto singolare. Un consorzio tra due comuni che da quasi 50 anni si approvvigionano ad una stessa sorgente che oggi è diventato un contenzioso perché uno dei due enti ha chiuso i rubinetti all’altro.
Alla base c’è la mole di debiti di oltre un milione di euro dovuti all’accumularsi dei costi di gestione della condotta e per i quali entrambi i comuni sono morosi, ma di fatto la preoccupazione di chi ha girato la chiave d’arresto è quella di preservare quanto più possibile una risorsa che, alle nostre latitudini, è diventata più preziosa del petrolio.
Località Sant’Angelo: Un Consorzio in Crisi
Ci troviamo in località Sant’Angelo, un’area collinare a 500 metri sul livello del mare, nel comune di Campana e a metà strada con il comune di Mandatoriccio. Qui sorge l’omonima sorgente attorno alla quale alla fine degli anni ’70 è stata costituita una società consortile tra i due comuni per la gestione e l’utilizzo dell’acqua da ridistribuire alle utenze delle due comunità. Un virtuoso esempio di autogestione di uno dei servizi primari ed essenziali. Questo doveva essere nelle premesse. Poi - si sa - in Calabria tutte le cose che hanno una genesi pubblica finiscono, come si suol dire, quasi sempre a “schifìo”. A partire dai lavori di realizzazione della condotta (pensate che per portare l’acqua a valle bisogna prima spingerla a monte fino a 900 metri con dispendiosissime pompe di sollevamento) per finire alla gestione della stessa per la quale quasi mai nessuno ha pagato. Nonostante la sussistenza di un consorzio e quindi dei bilanci di gestione.
Una montagna di debiti
Questo fino a quando sul tavolo del sindaco di Campana, Agostino Chiarello, che è anche presidente del Consorzio Sant’Angelo (la sorgente copre totalmente le circa 1500 utenze del comune della Sila Greca a differenza di Mandatoriccio che, invece, “gode” anche dei servigi di Sorical), nei mesi scorsi è arrivata la mole debitoria di oltre un milione di euro (1.091.000 Euro per l’esattezza) per la gestione della condotta. Un passivo che rischia, oggi, di mandare gambe all’aria i conti del piccolo comune. Da qui, la decisione - sicuramente coraggiosa - del primo cittadino campanese di chiudere i rubinetti agli inadempienti cugini di Mandatoriccio che pur essendo cattivi pagatori hanno sempre usufruito dell’acqua della sorgente. Questo, almeno a sentire la versione del sindaco/presidente Chiarello. Che, però, tiene a precisare di non aver chiuso la condotta, «ho solo diminuito la portata garantendo il fabbisogno minimo previsto dalla Legge di Stabilità 2016 per i comuni morosi». Tradotto, significa garantire 50 litri d’acqua al giorno per ogni utente. «Per i conti che abbiamo il Comune di Mandatoriccio con l’acqua di Sant’Angelo serve all’incirca 150 utenze tutto il resto viene erogato da pozzi e dalla Sorical». In base a quelle 150 utenze che però non risultano in nessuno contratto - così come ha ammesso anche Chiarello - il consorzio ha deciso di ridurre la portata d’acqua da 4 litri al secondo a soli 2 litri al secondo.
Grispino intenzionato a fare di tutto per avere l'acqua
Da qui l’ira funesta del sindaco di Mandatoriccio, Aldo Grispino, che con i rubinetti all’asciutto a causa di quello che ha definito un «atto di prepotenza» da parte del collega di Campana, sul caso della condotta Sant’Angelo ha deciso di andare a fondo e di portare la curiosa vicenda fin sui tavoli del Prefetto e della Regione Calabria. Anche perché se è vero che il suo comune ha una mole di debiti importante, da dividere equamente con Campana, è anche vero che sotto la sua gestione amministrativa, iniziata un anno fa, sono ripartiti nuovamente i pagamenti a favore del Consorzio Sant’Angelo. Settantamila euro, versati, uno sull’altro nelle settimane scorse proprio nelle casse del Comune di Campana con l’obiettivo di ripianare il debito. «Sicuramente ci sarà una mole debitoria importante - dice il sindaco Grispino - e nei mesi scorsi mi sono stati presentati i consuntivi delle gestioni precedenti con la pretesa che io li firmassi, li approvassi e riconoscessi un debito ignoto. Ma come potrei accollarmi un debito che non conosco? Sulla base di cosa, poi?» Tra l’altro resta in piedi un altro caso che è proprio la mole debitoria. Se è vero che ad oggi è stato maturato oltre un milione di euro di debiti e questo debito è maturato nella corresponsabilità di entrambe i comuni (e non solo di Mandatoriccio) «perché - si chiede ancora Grispino - dovrebbe pagare soldi e conseguenze soltanto la mia comunità?».
Insomma, per il sindaco mandatoriccese qualcosa non torna e - come dicevamo - è disposto ad andare in fondo, anche con azioni eclatanti. «Nei giorni scorsi - aggiunge - ho scritto al Prefetto di Cosenza per sottoporgli quello che a mio avviso è un sopruso bello e buono soprattutto in momento così particolare dovuto alla carenza idrica generale e ad una perdurante siccità. L’ufficio di gabinetto del Prefetto ha risposto in modo chiaro e lapalissiano: il Consorzio Sant’Angelo, al netto della mole debitoria, deve garantirci l’erogazione idrica, senza se e senza ma». E quindi, non più i 2 litri al secondo per come disposto da Chiarello (rifacendosi ai dettami di legge) ma i 4 litri al secondo in base al contratto consortile. Come finirà? Lo abbiamo chiesto proprio a Grispino. «Se a breve non verrà ripristinata la fornitura alla sua normale erogazione, insieme agli agenti della Polizia Municipale e a una delegazione di cittadini mi recherò sulla chiave d’arresto della condotta e regolerò personalmente il flusso dell’acqua destinato alla mia comunità». E nel frattempo? «Sto già interloquendo con la Regione Calabria - conclude Grispino - per valutare ogni utile azione per commissariare il Consorzio Sant’Angelo e porre fine a questa gestione disastrosa». La guerra di Grispino con Chiarello è aperta e si preannuncia molto più aspra di quella che mezzo secolo fa si scatenò nei paesi arabi per il controllo del petrolio!