«Se Enel rinuncia all'idrogeno non restano che i bagagli... anche per Rapani»
Il Sindaco Flavio Stasi ha detto la sua a seguito di alcune indiscrezioni secondo le quali la società energetica vorrebbe rinunciare agli investimenti per la realizzazione di una centrale ad idrogeno nel sito di Sant'Irene
CORIGLIANO-ROSSANO - Si ritorna a parlare dell'ex centrale Enel e nello specifico di alcune indiscrezioni venute fuori in questi giorni. Il sindaco Flavio Stasi è intervenuto sulla questione tramite una nota in cui afferma:
«Ho raccolto alcune indiscrezioni secondo le quali Enel vorrebbe rinunciare al finanziamento pubblico di 14 milioni per la realizzazione di una centrale ad idrogeno nel sito di Sant'Irene. Solitamente non mi scompongo di fronte a semplici indiscrezioni, ma in questo caso l'ipotesi è di una tale gravità da imporre una presa di posizione immediata. Si tratterebbe di una scelta semplicemente inaccettabile, uno schiaffo in faccia alla Regione Calabria, che aveva deciso di investire quasi 15 milioni, ed al territorio. Qualora Enel dovesse rinunciare all'investimento sull'idrogeno, unica possibilità sostenibile di rilancio del sito, deve essere chiaro che l'unica possibilità che resta é che faccia i bagagli, immediatamente dopo aver bonificato totalmente il territorio che ha sfruttato per decenni».
«Senza l'investimento serio e compatibile con le vocazioni della nostra terra - prosegue il primo cittadino -, non intendiamo consentire microinvestimenti inutili o impianti utili solo ad Enel, come eventuali campi solari, accettabili nell'ottica del funzionamento di un impianto più importante per la produzione di idrogeno ma totalmente inaccettabili da soli, senza ricadute economiche né occupazionali».
«Mi auguro - conclude - che queste indiscrezioni vengano smentite dai fatti e sotto questo profilo, essendo i vertici di tutte le aziende partecipate dallo Stato selezionati di recente dal Governo, sensibilizzo le rappresentanze del territorio ad attivarsi per difendere un investimento pubblico di tale importanza. Qualora dovessi ricevere delle comunicazioni formali, sarà mia cura convocare immediatamente il Consiglio Comunale per intraprendere tutte le azioni istituzionali necessarie, nonché tutte le forze sindacali e sociali per intraprendere ogni azione necessaria a tutela degli interessi della Città».
Nella "velocissima" polemica che si è scatenata nel pomeriggio e che ha visto il senatore di Fratelli d'Italia prendere una posizione forte, puntando il dito su Stasi per questo clamoroso fallimento, è sempre il primo cittadino ad intervenire: «Ho letto le dichiarazioni del senatore Rapani - aggiunge Stasi - rispetto alla presunta rinuncia da parte di Enel di 14 milioni di euro di investimenti pubblici, a valere sul PNRR e gestiti dalla Regione Calabria, e ne resto basito. Un senatore del territorio, di cercare - in maniera piuttosto imbarazzante a dire il vero - di strumentalizzare questa ipotesi in virtù delle solite logiche di bottega, dovrebbe infuriarsi almeno quanto il sindaco e pretendere che Enel investa sul nostro territorio in chiave totalmente sostenibile e rispettosa delle vocazioni del territorio. A maggior ragione se a compiere questa scelta, che sarebbe scellerata ed ingiustificabile, è il nuovo management di Enel evidentemente scelto dal proprio Governo, quindi con chiare responsabilità politiche. Più che una presa di posizione, dunque, sembra un "buttarsi avanti per non cadere indietro": speriamo che non sia così, su questa vicenda e sul tribunale. In quel caso si tratterebbe di una promessa non mantenuta. In questo caso, se il nuovo management di Enel dovesse rinunciare a quasi 15 milioni di euro di finanziamento pubblico per il sito Enel di Sant'Irene o se - peggio ancora - questi fondi fossero tagliati dal Governo, le responsabilità politiche sarebbero totalmente di chi ricopre ruoli nella maggioranza, ed in questo caso Rapani dovrebbe semplicemente dimettersi piuttosto di scrivere comunicati stampa. Ad ogni modo, ci si ricordi di essere parlamentari eletti in questo territorio e si difendano, insieme a tutti i rappresentanti istituzionali della città, gli interessi della comunitá. Se invece anche questa importante vicenda si vuole trasformare in una bagarre elettorale, sarà l'ennesima riprova della totale assenza di contenuti ed incapacità politica di una vecchia classe dirigente che, non potendo fare danni dentro la città, continua a farne fuori».