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Trapianti, nella Sibaritide pochi donatori d'organo e quasi nessun comune attrezzato per la raccolta del consenso

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CORIGLIANO – ROSSANO – Poco più di 600 donatori iscritti all’Aido del nostro territorio che comprende ben 21 comuni da Cariati a Trebisacce. All’alba della 26eisma giornata nazionale per la donazione degli organi, si torna a tirare le somme e la Calabria si piazza ad un impietoso ultimo posto e si difende, nella nostra provincia, unicamente per il caso virtuoso del piccolo comune di Cellara. Pochi donatori, zero conoscenza effettiva dell’argomento e – cosa ancora peggiore – nessuna banca dati condivisa che metta in rete il centro regionale dei trapianti di Reggio Calabria, i nostri ospedali e le associazioni. Una disorganizzazione che costa la vita.

«Bisogna fare rete». Non ha dubbi Pina Maria Russo, la presidente Aido di Co-Ro che abbraccia anche gli altri Comuni del territorio. Il nuovo direttivo si è insediato a settembre 2022 e si sta battendo, tra le altre cose, proprio per avviare un lavoro di collaborazione e squadra per mettere a sistema dati, numeri e riuscire a tracciare un quadro quanto più fedele possibile della situazione reale del nostro territorio. Resta il fatto che ad oggi gli attori principali che dovrebbero sedere insieme allo stesso tavolo non si parlano. O quasi. E così nessuno sa bene se e quanti trapianti vengano effettuati nelle nostre città, come siamo messi a liste di attesa e quanta conoscenza c’è tra i cittadini in tema di donazione.

Intanto il ciclista trapiantato di rene Giuseppe Iacovelli, partito l’undici aprile da Fondi in provincia di Latina e diretto a Reggio Calabria per il suo terzo “Tour dono per la vita” della Federazione italiana nefropatici trapiantati di rene e Donatori (Fintered odv), mercoledì 19 farà tappa a Corigliano Rossano. Oltre mille chilometri per accendere i riflettori su un tema importante come quello del dono, sensibilizzare l’opinione pubblica e fornire ai cittadini i giusti strumenti e le dovute conoscenze per poter fare una scelta tanto importante come quella della donazione degli organi.

A remare contro la cultura del dono c’è anche l’inadeguatezza di alcuni uffici amministrativi. Dal 2012 i Comuni italiani diventano punti di raccolta e registrazione delle dichiarazioni di volontà sulla donazione di organi e tessuti delle persone maggiorenni al momento del rilascio o del rinnovo della carta di identità. «Non tutti i Comuni della nostra fascia territoriale sono riusciti ad adeguarsi in modo da poter raccogliere, al momento del rinnovo della carta di identità, la volontà di donazione dei cittadini – spiega la presidente Russo -. Per presentare questa possibilità occorre che il personale abbia eseguito un corso di formazione e sia in grado di dare tutte le informazioni necessarie per poter compiere, in piena consapevolezza, una scelta così importante». Dunque a meno che non si parta già intenzionati e con le idee ben chiare, difficilmente il Comune presenterà questa opzione al rinnovo documenti. Una leggerezza e superficialità ancora una volta tutt’altro che ad appannaggio della vita.

Tra i prossimi obiettivi dell’Aido di Corigliano Rossano c’è l’apertura di uno sportello informativo che sappia dare tutte le delucidazioni del caso e possa essere un punto fermo ed autorevole per chiunque volesse accostarsi alla cultura del dono. Intanto questa domenica, proprio in occasione della giornata nazionale, Aido ha previsto dei banchetti informativi sia in piazza Bernardino Le Fosse nell’area urbana di Rossano sia in Piazza Salotto a Corigliano. La migliore arma contro la paura è la conoscenza. Ma il pesce puzza dalla testa: come possiamo pensare che i cittadini possano padroneggiare e avere cognizione di causa su un tema così delicato come la donazione degli organi quando la rete sanitaria fatica a lavorare insieme su questo fronte?

Valentina Beli
Autore: Valentina Beli

“Fare il giornalista è sempre meglio che lavorare” diceva con ironia Luigi Barzini. E in effetti aveva ragione. Per chi fa questo mestiere il giornalismo non è un lavoro: è un’esigenza, una passione. Giornalista professionista dal 2011, ho avuto l’opportunità di scrivere per diversi quotidiani e di misurarmi con uno strumento affascinante come la radio. Ora si è presentata l’occasione di raccontare le cronache e le storie di un territorio che da qualche anno mi ha accolta facendomi sentire come a casa. Ed io sono entusiasta di poterlo fare