Le strade del turismo sono un pericolosissimo colabrodo: «Un delirio arrivare a Camigliatello»
La denuncia sui social di diversi cittadini e avventori dell'alto Piano silano che la mentano le condizioni precarie dell'ex SS177 "Silana Rossanese". Tonino Baratta: «Chi di competenza intervenga subito prima che succeda l'irrimediabile»
LONGOBUCCO - Come si può pretendere di macinare turismo se, poi, mancano strade e quelle poche che ancora resistono sono pericolosissime per laviabilità? C'è un esempio emblematico su tutti, la statale 177 "Silana Rossanese", che in più tratti ormai è diventata impercorribile. Le escursioni termiche, l'acqua, la neve ma soprattutto l'usura di uno strato bituminoso su cui non si fa manutenzione straordinaria da oltre un ventennio, hanno reso quella strada un colabrodo. Una trappola per automobilisti e motociclisti.
A denunciare queste condizioni vergognose sono cittadini e avventori del grande pianoro montano della Sila che ormai postano a iosa foto sui social sulle condizioni della strada. Quasi come se fosse diventata parte di un panorama che invece potrebbe e dovrebbe raccontare solo bellezze. Tra questi c'è anche Tonino Baratta, sindacalista della Cgil e segretario della Camera del Lavoro di Longobucco. «La situazione è davvero critica - dice - soprattutto a Campo San Lorenzo, nel tratto del lungo rettilineo dove non basta più nemmeno procedere a passo d'uomo. La strada è così consumata e piena di voragini che per evitare danni occorre spesso fare zig-zag sui tratti di carreggiata che rimangono ancora integri».
Il rischio reale è, però, che le condizioni della strada provochino danni irrimediabili. Proprio quello di Campo San Lorenzo è un tratto di strada sul quale negli anni si sono registrati diversi incidenti, alcuni anche mortali. «È opportuno che chi di competenza - questo l'appello di Baratta - intervenga immediatamente prima che accada l'irriparabile».
«Arrivare a Camigliatello dall'area jonica è diventato un delirio» questo il commento di un altro utente facebook che mette in evidenza l'arretratezza delle vie di comunicazione che mettono in connessione l'area jonica e di Corigliano-Rossano con l'altopiano silano. Eppure i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza hanno riservato un bel pacchetto di risorse per la riqualificazione delle strade interne. Perché non sfruttare questi soldi per consentire ai turisti ma anche a chi quotidianamente percorre quelle aree per lavoro di viaggiare su strade moderne e sicure?