Gli anni dello sfacelo: ri-bitumano la strada e sotto vengono fuori tutti i guai di una urbanizzazione mai nata
Il curioso caso di via Dragosei, allo scalo di Corigliano, nel quartiere di via Fontanelle. Qui, ai tempi della realizzazione della strada, il catrame venne posato direttamente sulla terra: ecco perché il reticolo stradale urbano è una groviera
CORIGLIANO-ROSSANO - Queste strade fanno proprio schifo. E ci mancherebbe! Camminare lungo alcune vie dello scalo di Corigliano per molti è come giocare ad "acchiappa la talpa", quel simpatico game dal lunapark che mette alla prova l'abilità a colpire il cuorioso roditore che esce dalla tana. Per le nostre strade è il contrario. Il vero pericolo è non finirci dentro con gravi danni per i mezzi e spesso anche per le persone.
E se tutto ha un senso, come diceva Paulo Coelho, tutto ha anche un perché. Anche quelle buche, anzi quelle voragini che si trovano lungo i nostri i viali e per le nostre strade. Basta solo andare a trovare la risposta, il significato lì dove sono. Quello che sta facendo in questi giorni il comune nella mastodontica campagna di bitumazione delle carreggiate comunali. Una buona occasione per far trasformare una prassi ordinaria dell'Amministrazione comunale (quello di garantire una viabilità sicura è il minimo sindacale!) diventa qualcosa di straordinario. Perché si piangono ancora i drammi prodotti dalle precedenti gestioni amministrative guidate da chi oggi - magari - si impegna anche in processi revisionistici.
Il caso di Via Dragosei, allo scalo di Corigliano, è emblematico. Quella strada, all'epoca della sua costruzione, venne realizzata senza una base. Praticamente il bitume è stato posato sulla sabbia di fondo senza alcun contenimento e senza il necessario strato di contenimento. Ecco perché l'asfalto si è frantumato velocemente sotto il semplice battere della pioggia. A denunciare questa situazione è stato lo stesso sindaco di Corigliano-Rossano.
«A seguito dei primi lavori di scarifica effettivamente abbiamo anche compreso perché, e credo si deduca dalle foto: manca interamente qualche strato di sottofondo. Vabè». «Vabè», dice il primo cittadino. Ma nemmeno più di tanto. Perché, poi, a rimarginare i danni prodotti dall'insipienza di qualcuno deve provvedere la comunità.
Tant'è che oggi serviranno sicuramente ulteriori risorse per «rivedere - scrive sempre Stasi - l'intervento previsto per consolidare l'assetto stradale».