Anche la Fondazione Antiusura di Cassano dice no alla modifica della legge sul gioco d’azzardo
Il presidente Barletta: «La proposta di legge, così come articolata, rappresenta un serio pericolo per le famiglie calabresi. Non possiamo tacere dinanzi a scelte che potrebbe rivelarsi del tutto sconsiderate»
CASSANO JONIO - La Fondazione Antiusura S. Matteo Apostolo Ets di Cassano Jonio esprime serie preoccupazioni sulla proposta di legge che intende modificare l’attuale legge regionale sul gioco d’azzardo.
«Detta proposta, infatti, andrebbe a scaricare forti responsabilità generali sui Sindaci con pesanti conseguenze negative sulla popolazione, vanificando qualsivoglia tentativo finora esperito per prevenire e combattere il sempre più crescente fenomeno della ludopatia».
È quanto afferma il presidente Roberto Enrico Barletta che così continua: «Basti pensare che nonostante i vincoli ad oggi presenti (che restano comunque pochi e insufficienti), quali la regolamentazione dell’autorizzazione dell’orario di apertura e/o il distanziamento dell’apertura di sale da gioco da luoghi sensibili, il gioco d’azzardo “legale” sottrae alle famiglie calabresi 2 miliardi di euro all’anno».
«La Fondazione – spiega - condivide in toto il monito espresso dalla Conferenza Episcopale Calabrese del 7 dicembre: la lotta al gioco d’azzardo e alla ludopatia non è un gioco e non può essere un azzardo. Liberalizzare vincoli come quelli sopra citati darebbe via libera all’apertura indiscriminata di sale da gioco in ogni dove, allargando a dismisura la minaccia di impoverimento di persone e delle loro rispettive famiglie, attratte illusoriamente da una improbabile vincita facile».
«La Fondazione Antiusura, da anni impegnata nel contrastare e prevenire fenomeni come la ludopatia, il sovraindebitamento e l’usura, ravvisa nella proposta di legge, così come articolata, un serio pericolo per le famiglie calabresi e non può tacere dinanzi a scelte che potrebbe rivelarsi del tutto sconsiderate e inappropriate».
«La Fondazione si auspica che non rimanga inascoltato il grido di allarme lanciato dalla Cec e da tutti gli operatori del settore che, vivendo quotidianamente il dramma di sempre più vittime del gioco d’azzardo, hanno voluto esprimere il loro disappunto sul pd1 n. 107 la cui discussione è inserita all’ordine del giorno del prossimo Consiglio Regionale previsto per lunedì 12 dicembre».