L’Asp di Cosenza non presenta la denuncia dei redditi dal lontano 2011
È solo l’ultima delle “rivelazioni” sui mostri generati dal più grande apparato di gestione dei servizi sanitari della Regione nell’ultimo decennio. Non bastavano i bilanci fantasma, c’è anche questo buco nero di trasparenza
CORIGLIANO-ROSSANO – Non solo consuntivi mai approvati, non solo fatture lievitate di tre zeri o pagate più volte, non solo spese folli ed esose; nel dossier che sta venendo fuori sulla gestione dell’Asp di Cosenza nell’ultimo decennio c’è anche un’altra “chicca”: l’azienda sanitaria più grande della Calabria è dal lontanissimo 2011 che non presenta la denuncia dei redditi.
Una mancanza grave che – rispetto alle altre che ci sono state negli anni – potrebbe addirittura passare come un peccato veniale. Se non fosse, però, che un ente pubblico come quello di via degli Alimena, da sempre attenzionato per i suoi sperperi, per i suoi paradossi e per i suoi innumerevoli disservizi, avrebbe avuto l’obbligo morale della trasparenza.
I management che si sono susseguiti nel corso degli anni alla guida dell’azienda, però, in barba alla trasparenza, hanno pensato bene di non presentare i bilanci (l’ultimo risale al 2018!) e di conseguenza nemmeno di “perdere tempo” dietro alla dichiarazione dei redditi.
Dicevamo, un atto non dovuto ma eticamente rilevante. L’Asp di Cosenza, infatti, nel 2007 all’epoca dell’accorpamento di tutte le usl provinciali, pur assumendo il titolo di azienda di fatto non ha mai operato come tale. L’ente, in vero, viene ancora derubricato nelle realtà economiche non commerciali perché, di fatto, amministra soldi della Regione e non ha una gestione autonoma delle casse (né in entrata né in uscita). Insomma, non fanno reddito d’impresa. Tant’è che gli stessi bilanci – quando predisposti - vengono valutati, appunto, dalla Regione. Non solo, la normativa vigente prevede che gli organi e le amministrazioni dello Stato e anche delle Regioni non siano soggette alla presentazione del cosiddetto Modello Enc, la cui scadenza è al 30 novembre di ogni anno.
Ma se ai fini fiscali, quindi, l’assolvimento di questa procedura non è necessaria, lo diventa – anche se non è un obbligo nemmeno questo - per aiutare lo Stato a individuare eventuali evasori tra quanti offrono prestazioni all’Azienda. La stessa che proprio nella compilazione del modello Enc sarebbe chiamata ad indicare alcuni parametri come la “Ripartizione delle operazioni imponibili effettuate nei confronti dei consumatori finali e di soggetti titolari di partita Iva”.
Anche di questo, ovviamente, parleremo stasera con il commissario dell’Asp di Cosenza, Antonello Graziano, ospite della puntata odierna de L’Eco in Diretta, in onda alle 19 sui canali streaming dell’Eco dello Jonio e alle 19.40 sull’Altro Corriere Tv (Canale 75 del digitale terrestre).