11 ore fa:Al Liceo Classico “San Nilo” di Rossano parte il progetto “La storia a palazzo” - VIDEO
13 ore fa:Camigliatello Silano, oltre 100mila visitatori per Autunno in Sila
15 ore fa:Incidente a Rossano: un giovane motociclista è in condizioni critiche
16 ore fa:Corigliano si prepara a celebrare i 75 anni della Parrocchia di Sant’Antonio
12 ore fa:Pasqualina Straface: «Non c’è motivo per trasferire i reparti di ostetricia e ginecologia»
15 ore fa:Cerchiara, i bimbi della Scuola Primaria in tour al Municipio
12 ore fa:Motori: ad Altomonte piloti da tutta Italia per la finale nazionale Slalom
10 ore fa:Flavio Stasi: «Salviamo la sanità pubblica»
14 ore fa:Dalla Sibaritide a Tirana: al Governo albanese piace il modello dei Marcatori Identitari Distintivi
11 ore fa: Madeo sul trasferimento di Ostetricia: «La riorganizzazione sanitaria non sia pretesto per bagarre politica »

Amministratori pubblici sempre più nel mirino della malavita

3 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO - «Oggi la nostra città vive un momento triste e buio siamo davanti ad un atto di inaudita vigliaccheria che respingiamo con altrettanta forza. A Leo Sposato, un amico prima ancora che un membro della nostra amministrazione comunale, e a tutta la sua famiglia va il mio affetto, la mia profonda e incondizionata solidarietà alla quale si aggiunge anche quella di tutti gli assessori e credo di poter parlare anche a nome del consiglio comunale e dell’intera città».

Così domenica 6 novembre nell’immediatezza del fatto le parole del sindaco di Cassano, Gianni Papasso, nel commentare il fatto di cronaca che si era consumato nella notte nella frazione Sibari. Ignoti avevano incendiato l’auto dell’assessore all’ambiente e ai lavori pubblici, Leonardo Sposato, 40 anni, ingegnere.

Per riflettere e non solo su questo ennesimo atto criminoso che colpisce un pubblico amministratore, l’amministrazione Papasso ha convocato per lunedì 14 novembre alle ore 18 un consiglio comunale straordinario per «ribadire a chiare note la supremazia della legalità e la lotta incessante alla criminalità organizzata che continua a provocare nocumento sia all’immagine della città sia alle istanze di sviluppo economico e sociale».

Purtroppo la piaga degli atti intimidatori nei confronti di pubblici amministratori va allargandosi sempre di più. L’assessore Sposato è solo l’ultima vittima, in ordine di tempo, di una spirale davvero preoccupante che riguarda la Calabria. Secondo i dati diffusi dal Ministero degli Interni, si registra una minaccia ogni 20 ore. Numeri leggermente in calo rispetto al 2021, ma fare l’amministratore pubblico in Italia continua a essere pericoloso in tutte le regioni. Da Nord a Sud si registra sempre un numero elevato di atti intimidatori ai danni di sindaci, assessori, consiglieri comunali e municipali, amministratori regionali, dipendenti della Pubblica amministrazione.

La Calabria, con 45 casi, si pone al terzo posto di questa triste classifica che vede “primeggiare” per il quinto anno consecutivo la Campania. Tra le province calabresi al primo posto troviamo Reggio Calabria (20 casi) seguita da Cosenza (19), poi nell’ordine Vibo Valentia (4), Crotone (1) e Catanzaro (1).

Tra i soggetti maggiormente presi di mira da minacce e intimidazioni dirette si confermano gli amministratori locali (57% dei casi). Tra questi sono i sindaci (70%) i più bersagliati. Il 90% delle intimidazioni censite nel 2022 sono state di tipo diretto (percentuale più alta di sempre, +4% rispetto al 2021), vale a dire che amministratori locali e personale della Pubblica Amministrazione – dirigenti e impiegati comunali, presidenti di enti e aziende partecipate, personale di altre strutture locali – sono stati minacciati direttamente come persone.

Nel 10% dei casi le minacce sono state di tipo indiretto. Questo significa che sono stati colpiti municipi, uffici e strutture di proprietà comunale o sono state distrutte e danneggiate strutture e mezzi adibiti al ciclo dei rifiuti, a servizi sanitari, idrici, elettrici e del trasporto pubblico.

Tra le minacce di tipo indiretto, vanno annoverate anche le intimidazioni rivolte ai familiari: genitori, mogli, mariti, fratelli e sorelle. I casi di minacce dirette e indirette che hanno visto coinvolte le donne sono stati il 15% del totale. Social network e lettere, messaggi, telefonate minatorie rappresentano il 46% dei casi che hanno visto coinvolte amministratrici.

Nei primi sei mesi del 2022 i social network sono stati il mezzo più utilizzato per intimidire, minacciare e diffamare gli amministratori locali (21,7% dei casi totali), seguiti da lettere, volantini, messaggi (19,1%) e da incendi e aggressioni (12,8% per ciascuna tipologia). Un fenomeno, come dicevamo, in crescita.

Nel cosentino questo fenomeno va assumendo proporzioni preoccupanti, ed è chiaro che molti amministratori, anche se per fortuna non la maggioranza, si trovano di fronte al dilemma: continuare o lasciare? Si tratta di decisioni molto difficili da prendere, anche perché mollando si darebbe campo libero ai criminali, ma nello stesso tempo vale la pena mettere a rischio non solo la propria incolumità ma anche quella dei propri familiari?

Da parte del Ministero degli Interni già da tempo sono al vaglio una serie di provvedimenti che mirano ad una maggiore tutela degli amministratori, accanto a ciò vi sono già in atto provvedimenti di carattere economico diretti a quei comuni vittime della malavita.

Sicuramente è necessario accelerare i tempi per impedire che la malavita, attraverso questi atti vessatori, possa alla fine avere ragione nei confronti degli amministratori o dei pubblici dipendenti, ne va di mezzo la credibilità e la efficienza della cosa pubblica. Il cittadino deve continuare ad avere fiducia nella pubblica amministrazione, attraverso quei rappresentanti politici che ha eletto, altrimenti sarebbe proprio la fine.

Giacinto De Pasquale
Autore: Giacinto De Pasquale

Classe 1958, ha profondo rispetto per il lettore, da qui il motto “prima la notizia e poi il resto”. Giornalista dal 2002. È dal lontano 1976 che inizia a scrivere sul “Giornale di Calabria” di Pietro Ardenti. Inizialmente si occupa solo di cronache sportive. Sempre dal 1976 con “Radio Libera Corigliano” e poi con varie emittenti quali TLC, Video Erre e TeleA1 Corigliano. Nel corso degli anni si occupa anche di cronaca nera, politica e culturale. Ha collaborato con Gazzetta dello Sport, Gazzetta del Sud e Il Quotidiano della Calabria. È direttore della prestigiosa rivista culturale “Il Serratore” e gestisce il blog ilcoriglianese.it. Nel 2014 è nella redazione fondante de “L’Eco dello Jonio”. Oggi ritorna con l’entusiasmo di chi sa che fare informazione in questa nostra terra di Calabria è difficile, ma grazie all’Eco dello Jonio tornerà a raccontare in maniera sincera quello che accade, per contribuire alla crescita sociale e culturale di questo nostro fantastico territorio