Parte il piano per riorganizzare la rete dell’emergenza urgenza e dei pronto soccorso
Il piano di Graziano: pronti settanta paramedici da impiegare sulle ambulanze del 118; nei punti di primo intervento chiesta la turnazione dei medici delle unità operative per affrontare il periodo estivo; altra sfida l’assistenza domiciliare

CORIGLIANO-ROSSANO – A piccoli passi verso una fase nuova che superi l’emergenza. Sembrerebbe essere questo il karma caratteristico dell’azione del commissario dell’Asp di Cosenza, Antonello Graziano, che ad appena due mesi dal suo insediamento alla guida della complessa azienda di via degli Alimena «ha sbloccato – come ha ricordato ieri un altro Graziano, capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale – oltre 250 posizioni occupazioni all’interno del comparto sanitario».
Il fatto è che le emergenze ereditate e la sempre complessa situazione sanitaria nella nostra regione non lasciano tregua e anche quelle che potrebbero essere sicuramente derubricate nelle “buone azioni” passano in secondo piano. Ecco, allora, l’importanza della comunicazione. Quella che Antonello Graziano proprio non disdegna, disponibile com’è ad informare su tutti gli atti che vengono prodotti dalla sua azienda.
Oggi tra le tante emergenze – del resto da qualcosa nell’oceano dei disagi bisogna pure partire - ce n’è una che preoccupa e non poco: la condizione del servizio del 118. «Il front-office della sanità insieme al pronto soccorso» come ricorda lo stesso Commissario dell’Asp. E per capire questo basta tornare indietro di qualche settimana quando proprio Graziano aveva detto che le prime e principali azioni di riorganizzazione sarebbero partite proprio dall’emergenza-urgenza e poi a scalare su tutto il resto del sistema sanitario (ne abbiamo parlato qui).
Le ambulanze del 118
E infatti, nel mentre all’ultimo piano della cittadella regionale il governatore Occhiuto sta elaborando il piano per ampliare la rete di elisoccorso per interventi più tempestivi per la quale però ci vorrà del tempo, a Cosenza è in fase di ultimazione il planning organizzativo per dotare ogni ambulanza del Suem-118 di almeno un infermiere. «L’ideale – precisa Antonello Graziano – sarebbe dotare ogni ambulanza di un infermiere e di un medico. Purtroppo, però, è risaputa la carenza importante che c’è di figure mediche su scala nazionale. Rimane però l’esigenza di avere personale qualificato durante un intervento che sappia riconoscere da subito la tipologia del soccorso e la patologia così da poter preparare al meglio la struttura sanitaria che dovrà accogliere l’utente e guadagnare, così, minuti importanti per la vita del paziente. Gli infermieri oggi possono fare questo». Quindi, considerata la disponibilità di figure paramediche, è in fase di definizione l’assunzione di «un numero adeguato di infermieri» da impiegare su tutte le circa 70 ambulanze in dotazione all’Asp di Cosenza.
I pronto soccorso
Altra questione impellente da risolvere, soprattutto nel mese di agosto, quando si attende il picco dei flussi turistici e quindi, di conseguenza, anche l’aumento dell’utenza, è quella dei pronto soccorso. Uno su tutti, al centro da tempo di importanti disagi legati alla carenza di personale, quello di Rossano. «Incontrerò a breve – annuncia Graziano – i responsabili delle unità operative e i capi dipartimento dell’Asp per chiedere loro un impegno forte e concreto a sostenere le attività dei pronto soccorso della provincia. L’idea è quella di garantire la presenza di medici di reparto, a turnazione, nei diversi presidi di primo soccorso in modo da offrire all’utenza un servizio sempre efficace ed efficiente. Son sicuro – sottolinea il commissario dell’Asp – che riceverò massima disponibilità dai colleghi».
Assistenza domiciliare integrata
Infine, una novità che fa parte di quelle scelte strutturali – quindi non azioni adottate per far fronte all’emergenza - volte a migliorare le prestazioni dell’azienda: l’Asp di Cosenza si doterà da settembre di un nuovo piano Adi (assistenza domiciliare integrata). Anche in questo caso sono previste nuove assunzioni di infermieri che saranno dedicati esclusivamente alla continuità assistenziale domiciliare. «Un servizio previsto dalla legge che contribuisce ad alleggerire il peso sugli ospedali. Fino ad oggi questo servizio era garantito a turnazione dagli infermieri di reparto, facendo gravare su di loro ulteriore carico di lavoro. Da settembre avremo delle figure mirate e dedicate che faranno soltanto questo a tutto vantaggio del comfort del personale e degli utenti». Nel distretto Jonio dovrebbero essere una decina le figure infermieristiche predisposte per questo servizio.