Annullato il piano ferie degli infermieri di pronto soccorso: si teme l'ammutinamento
Il personale del presidio di primo soccorso del "Giannettasio" ha scritto al commissario Graziano: «Abbiamo bisogno di riposo»
CORIGLIANO-ROSSANO – C’è una questione, impellente e urgente, da affrontare per il commissario straordinario dell’Asp di Cosenza, Antonello Graziano. Un’altra situazione di criticità lasciatagli in eredità dalla vecchia gestione La Regina che – a sua volta- l’aveva ereditata dal suo predecessore. Il personale di Pronto soccorso è esausto e vuole andare in ferie. Ma non può farlo perché non c’è personale nel numero adeguato per coprire i turni.
Ed è così che nel presidio di primo intervento dell’ospedale “Giannettasio” di Corigliano-Rossano un nuovo ammutinamento sembra essere dietro l’angolo.
«Cronaca di una fine annunciata» si legge nella missiva, firmata da 14 infermieri, che il personale di pronto soccorso ha inoltrato oggi pomeriggio al commissario Graziano e per conoscenza al direttore del reparto, Natale Straface. «La situazione in pronto soccorso – scrivono – è peggiorata. Gli infermieri vanno via e i rinforzi sperati non arrivano».
E non c’è solo la questione legata al numero del personale ma anche quella della disorganizzazione imperante che continua a regnare all’interno del presidio. «Non è concepibile – lamentano gli infermieri – il fatto che lavorino solo due infermieri con quaranta pazienti che, spesso e volentieri, rimangono in reparto per quattro o cinque giorni». Il personale è ridotto all’osso, gli infermieri così come anche i medici sono allo sfinimento. L’emergenza covid ha sfiancato ancora di più le forze che hanno resistito in trincea senza alcun ricambio. Ora hanno bisogno di riposo – come dicevamo – ma non lo possono fare e, a quanto pare, lo stesso piano ferie sarebbe stato annullato dalla direzione sanitaria proprio per mancanza di personale.
«Abbiamo bisogno di andare in ferie… - questo l’appello - abbiamo bisogno che i nostri diritti vengano rispettati! Riscriviamo per l’ennesima ed ultima volta, successivamente, si provvederà nelle opportune sedi». Niente di più facile, quindi, che - se la questione non dovesse essere risolta a breve – gli utenti dell’ospedale possano trovarsi di fronte a nuovi disagi. Questa volta dovuti alla mobilitazione del personale che, a denti stretti e sussurrando, fanno sapere che questa volta non li fermerà più alcuna promessa. Anche a costo che il Pronto soccorso chiuda.