Il truck della Polizia di Stato arriva a Co-Ro, una manifestazione che lascia il segno
Il fenomeno del cyberbullismo aumentato del 300% in Italia, il controllo capillare della Polizia Postale e la prevenzione come arma efficace contro un problema che coinvolge anche bambini di 9 anni
CORIGLIANO-ROSSANO - Un evento importante quello che si è tenuto questa mattina a Corigliano-Rossano in piazza Bernardino Le Fosse, location di una delle tappe in Calabria di "Una vita da social", la campagna educativa itinerante sui temi dei social network e del cyberbullismo ideata e promossa della Polizia di Stato.
Prossime tappe quelle a Tropea e Reggio Calabria, con un evento conclusivo a Roma il 29 aprile alla presenza di 2000 studenti.
Un’armoniosa collaborazione tra Polizia di Stato e amministrazione comunale, che ha visto scendere in campo il presidente del consiglio comunale Marinella Grillo, l'assessore alla cultura con delega all'Istruzione e diritto allo studio, Alessia Alboresi e l’associazione Mani in alto, rappresentata dal presidente Patrizia Straface. Presente il dirigente del commissariato di Polizia di Corigliano-Rossano Cataldo Pignataro e gli agenti di vario ordine e grado da sempre attivi sul territorio per contrastare il bullismo ma anche la violenza di genere.
Il truck itinerante della Polizia di Stato è imponete e subito diamo un’occhiata all’aula multimediale dove un operatore di polizia postale, sta tenendo una lezione agli alunni delle scuole presenti. Ci accompagna il commissario Marco Valerio Cervellini, capo relazioni esterne della polizia postale, promotore di tutte le 9 edizioni della manifestazione, il cui format ha conquistato anche i colleghi di polizia di altri paesi europei che si occupano di cyberbullismo.
«Siamo i primi al mondo, come organismo di pubblica sicurezza, ad aver strutturato un sistema così imponente – afferma il commissario Cervellini – attraverso il quale cerchiamo di promuovere i principi e i valori della crescita prevenendo episodi di illegalità ai danni dei minori».
Perché è soprattutto sulla prevenzione che operano gli agenti di polizia postale: «Abbiamo a che fare con casi di suicidio, tentato suicidio e autolesionismo. Una reazione che i minori solitamente sviluppano quando vengono bullizzati in rete o anche ricattati per il materiale che hanno magari registrato e inviato ad amici o persone da cui si sono fatti adescare».
L’argomento si fa sempre più serio e Cervellini ci parla della sua esperienza sul campo: «La chiusura forzata dovuta al covid ha portato i ragazzi ad immergersi nel mondo virtuale, diventando prede ideali di personaggi indefiniti, ma anche di bullismo da parte dei coetanei, parliamo di pedo-pornografia e sex extorsion».
Situazioni difficili che coinvolgono tutto il territorio nazionale e dalle parole del commissario traiamo un dato importante, l’età dei fanciulli che si trovano coinvolti in queste situazioni parte dai 9 anni in sù: «Per questo motivo la prevenzione è importante, l’attuiamo anche attraverso il diario dedicato, presente sui social dove tutte le nostre iniziative vengono rese pubbliche, come appunto "Una vita da social"».
Operatori di pubblica sicurezza totalmente dentro al problema, quelli che svolgono le lezioni all’interno dell’aula multimediale del truck itinerante, tra cui il sovrintendente di Reggio Calabria, Curcuruto Anna, che ha registrato sui social, attraverso un intervento a tema, più di 3 milioni di like.
Chiediamo quale sia la situazione sul nostro territorio all’ispettore Fabio Ferraro, responsabile di polizia postale della provincia di Cosenza: «Il fenomeno ha preso proporzioni gigantesche con un aumento di pedo-pornografia aumentato del 300% in questi ultimi anni, in Italia. I dati del territorio combaciano con la media nazionale e il fenomeno del cyberbullismo coinvolge soprattutto il materiale autoprodotto che, a fine ritorsivo per problemi che possono scaturire tra ragazzi, coppie che si lasciano o per rancore nei confronti dei coetanei, viene diffuso in rete e provoca lo stato di crisi delle giovani vittime portandole a volte anche al suicidio. Per noi è fondamentale la prevenzione e soprattutto dare sicurezza tramite il nostro operato e il nostro intervento a tutela dei minori coinvolti».
Parole che lasciano il segno, preoccupanti a cui si legano le considerazioni dell’assessore Alessia Alboresi: «Siamo presenti sul territorio e nelle scuole, grazie anche alle disponibilità dei dirigenti scolastici e delle associazioni attive in tal senso come Mani in alto. Cerchiamo di combattere l’abbandono scolastico e stiamo impegnando notevoli risorse per prevenire e gestire il problema del bullismo in tutte le sue forme, stando vicino a i ragazzi e alle loro famiglie che spesso non sanno come gestire questi problemi».
Non a caso infatti l’associazione Mani in alto ha dato vita ad un bando di assegnazione di una borsa di studio, all’interno di un percorso caratterizzato da interventi di sensibilizzazione e di incentivazione dei giovani verso i temi della prevenzione e il contrasto del fenomeno del bullismo e del cyberbullismo, attraverso iniziative laboratoriali, di formazione, di implementazione di contenuti multimediali finalizzati alla diffusione delle buone pratiche della convivenza civile dirette ad incentivare i giovani alla partecipazione di dibattiti sulle tematiche oggetto delle attività.
Possono partecipare tutti i ragazzi di età compresa tra gli 11 ed i 20 anni, individualmente o in gruppo, la cui adesione può pervenire tramite la scuola di appartenenza. I partecipanti dovranno produrre un elaborato conseguenziale ad una riflessione sulla tematica ricompreso tra le seguenti tipologie: filmato multimediale max 2 minuti; disegno, fotografia, tema (max 3 pagine), poesia (max 10 righe), rappresentazione visiva, composizione d’opera.
L’associazione Mani in Alto ha come partner organizzatore la Camera civile degli avvocati di Castrovillari e il patrocinio gratuito della Regione Calabria, comune di Corigliano-Rossano, Ordine degli psicologi della Calabria, Irase Calabria. Tra le attività programmate si terranno incontri tematici con i ragazzi, docenti e genitori, tenuti dagli psicologi iscritti all’Ordine degli psicologi della Calabria, gli avvocati iscritti alla Camera civile degli avvocati di Castrovillari, gli esperti formatori Irase Calabria, gli educatori abilitati alla professione e i professionisti del benessere. Previsti anche i laboratori teatrali tenuti da Mariarosaria Bianco, diretti a far assumere consapevolezza delle emozioni degli “attori” nel fenomeno.
Il tutto suggellato dalla manifestazione conclusiva con premiazione dei vincitori e dibattito sul tema contrasto al bullismo e cyberbullismo, che si terrà a luglio.