Emergenza rifiuti, i cittadini si organizzano: pronto un esposto contro Ato Cosenza e gestore Bucita
La querelle infinita. A Co-Ro I gruppi consiliari di maggioranza addossano colpe sulla regione, la minoranza chiede che se ne discuta in Consiglio comunale mentre il Pd basso Jonio attacca la Straface. Intanto i rifiuti andranno (di nuovo) all’estero
CORIGLIANO-ROSSANO – Una querelle, una bolgia infinita di polemiche per la lunga e irrisolvibile emergenza rifiuti che attanaglia il territorio della Sibaritide. Il dato concreto è che la politica, soprattutto quella pullula nelle latitudini ioniche, ruota attorno al problema senza avere il coraggio di rimboccarsi le maniche e risolvere la questione.
Intanto i cittadini sono stufi di ritrovarsi, ormai a carenza periodica, cumuli di rifiuti ad invadere le strade dei quartieri o ancora peggio davanti alle porte di casa. È di stamattina, infatti, la notizia di un gruppo di residenti nell’area dello scalo di Rossano, ancora una volta risvegliatisi circondati dalla monnezza che fuoriusciva dai cassonetti, pronti a presentare un esposto alla Procura della Repubblica di Castrovillari contro l’Ambito territoriale ottimane di Cosenza, sulla quale grava la gestione della politica dei rifiuti, e contro il gestore dell’impianto consortile di Bucita. Lo fanno muovendo l’accusa di interruzione di pubblico servizio. E questo per essere da monito alla politica e alla burocrazia affinché i cittadini non siano sempre il capro espiatorio della malagestione della cosa pubblica.
Intanto, come avevamo anticipato appena qualche giorno fa, anche questa ennesima fase emergenziale verrà superata ancora una volta con la soluzione più dispendiosa (leggi qui). Pare infatti – e lo confermano oggi anche dalla Maggioranza - che sia stato trovato l’ennesimo accordo per smaltire gli scarti da impianto all’estero, probabilmente in Svezia, dove verranno trasferiti i rifiuti della Sibaritide.
E intanto, mentre i soldi dei contribuenti di Corigliano-Rossano e del resto del territorio si spendono a iosa per colmare le defaillance create dal sistema, la politica locale fa a gara ad alzare bandiere, paletti e a scaricare colpe su questa o quell’altra parte del fronte.
La Maggioranza di Co-Ro: «Il perpetuarsi dello stato di emergenza favorisce l’infiltrazione della criminalità organizzata»
«Il sistema regionale dei rifiuti in Calabria non funziona!» puntualizzano dalla maggioranza consiliare di Co-Ro. «I vari governi nel tempo hanno dimostrato di non saper o non voler risolvere il problema della gestione dei rifiuti in modo strutturale sfuggendo alle proprie responsabilità e agli obblighi di legge compreso quello di presentare un piano regionale riveduto ed in linea con la revisione della normativa dell'UE. Il perpetuarsi dello stato di emergenza e l'allergia a soluzioni strutturali favoriscono le speculazioni e l'infiltrazione della criminalità organizzata». «È tempo – scrivono ancora - della responsabilità ad ogni livello istituzionale, ed è tempo di una programmazione seria e sinergica e per questo invitiamo chi non discernere le competenze a non avallare l'immobilismo regionale e a non sminuire l'operosità e gli sforzi dei Sindaci della Sibaritide dimostrando così totale indifferenza alla risoluzione del problema, sfruttato esclusivamente per l'ennesima sfacciata propaganda».
Mentre la minoranza vuole che di soluzioni se ne parli in consiglio comunale
Nel frattempo 9 consiglieri comunali di opposizione hanno chiesto la convocazione di un consiglio comunale urgente e monotematico. «L'obiettivo – precisano – è quello di ricevere dal sindaco riscontri documentati rispetto alla problematica dal momento che fino ad oggi dell'emergenza rifiuti se n'è sentito parlare solo attraverso ricostruzioni stampa e dichiarazioni politiche dello stesso primo cittadino. Riteniamo, invece, che la discussione debba essere fondata su dati concreti per capire quali siano le soluzioni adottate e, nel caso, di trovarne una reale e condivisa dall'intero Consiglio comunale. È surreale – concludono – che all'interno dell'Ambito territoriale ottimale non sia stata ancora definita una strategia per il corretto smaltimento degli scarti e che un impianto pubblico rimanga fermo per le insolvenze dei comuni e, soprattutto, perché non vengono indicati siti e/o i metodi di stoccaggio».
Nel basso Jonio, invece, il PD attacca la Straface (FI) per le posizioni sulla discarica di Scala Coeli
Ma non finisce qui. Anche le esternazioni del Consigliere regionale di Forza Italia, Pasqualina Straface, favorevole alla riapertura della discarica di Scala Coeli (leggi qui) ed in rottura rispetto alla posizione del presidente Occhiuto che invece immagina una Calabria a zero discariche che possa chiudere in Calabria il ciclo dei rifiuti (leggi qui), sono state terreno di polemica.
La Straface, per la sua posizione, si è attirata le ire dei circoli del Partito Democratico del Basso Jonio. «È inaccettabile che ancora oggi, nel 2022, si parla di discariche e non si pensi ad una gestione rifiuti che sia rispettosa dei territori. Sono anni che la nostra Regione è in piena emergenza rifiuti e ogni volta l'unica soluzione che viene proposta è il conferimento dei rifiuti solo e soltanto in discariche private. È vero, i sindaci sono lasciati soli, i territori sono in difficoltà, la popolazione è esasperata, una soluzione bisogna trovarla, ma il conferimento in discarica vuol dire posticipare ancora una volta la sua soluzione. La nota diramata sugli organi di stampa dalla consigliera Straface sull'apertura della discarica di Scala Coeli rispecchia l'incapacità della politica di trovare soluzioni che durino nel tempo, nascondendosi ed azzardando soluzioni farlocche. La Straface fa capire, a chiare lettere, che il territorio del Basso Jonio Cosentino è un posto dove si può permettere chiunque di fare quello che si vuole».