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Realizzare un parco-giardino attorno al Monastero: questo il sogno delle Agostiniane

2 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO – Un parco-giardino per riconnettersi con l’essenziale. È questo il sogno, la sfida, l’obiettivo nuovo ed entusiasmante delle monache agostiniane del Monastero di Sant’Agostino a Piana Vernile, sulle alture della Sila Greca a Corigliano-Rossano. Nelle settimane scorse avevamo avuto la fortuna di raccontare la storia di questo gruppo di donne consacrate che dieci anni fa, sotto l’impulso dell’allora arcivescovo Santo Marcianò, si spostarono dall’Eremo di Lecceto, sulle colline senesi, per venire a fondare una nuova comunità. Proprio, qui, nel cuore di quello che un tempo fu il punto di congiunzione tra la Chiesa d’Oriente e quella d’Occidente (rivedi qui la puntata di Cosa succede in Città del 10 maggio 2021).

Quella sì, fu una sfida epocale, quattro monache pellegrine senza alcuna dote se non quella della fede instancabile, che in appena 7 anni misero su, grazie alla solidarietà e al contributo di tanti, un monastero. Lo fecero ridando vita ad un vecchio e malandato immobile che un tempo, ai primi del ‘900, fu seminario estivo. Oggi è un luogo bello e accogliente; centro di preghiera e di comunità. Che adesso ha bisogno di crescere.

Perché un parco giardino?

Il monastero di Sant’Agostino a Piana Vernile è «un cantiere sempre aperto per scrutare segni di vita e di speranza» ci dicono le monache. Un cantiere che oggi si attrezza per creare un parco-giardino. «Da sempre – ci spiegano ancora le agostiniane - i monasteri sono sbocciati in territori suggestivi e carichi di bellezza, e la loro presenza ha contribuito a rendere ancora più incantevole la natura circostante, favorendo il legame di armonia tra l’uomo ed il creato. Lungo gli anni trascorsi dal nostro arrivo in Calabria abbiamo raccolto e custodito nel cuore l’intuizione di molti, amici o semplicemente gente di passaggio, che immaginavano il Monastero immerso in un “mare di verde”, di alberi e di fiori».

«Ecco perché – aggiungono - desideriamo creare anzitutto un parco giardino al Monastero Sant’Agostino, che coi suoi colori dia il benvenuto a chiunque ci raggiunge, in cerca di bellezza, di pace, di preghiera. Un luogo che susciti in tutti una nostalgia profonda per la cura della realtà che ci circonda; che inviti a mettersi in ascolto delle profondità del cuore; che parli da sé della bellezza del Creato e di Chi lo ha fatto. Uno spazio di incontro, dove respirare l’ossigeno dell’amicizia e della fraternità. Un giardino, insomma, per riconnetterci all’Essenziale».

Cosa prevede il progetto?

Perché la felice intuizione di un parco-giardino al Monastero sant'Agostino diventi realtà, il progetto prevede: l’acquisto e la messa a dimora di molteplici varietà di alberi, accuratamente selezionate e compatibili con l’altitudine, il clima, e la flora autoctona; la creazione di viali per l’accesso al parco e i sentieri per la viabilità interna; la realizzazione di cartelli descrittivi delle specie botaniche; l’inizio dei lavori di messa in sicurezza della futura foresteria del Monastero per l’accoglienza degli ospiti e dei pellegrini. Inoltre, il progetto include le fasi preliminari di preparazione del terreno, nonché la bonifica e la sistemazione degli alberi già presenti.

Come contribuire alla realizzazione del parco-giardino

Come fu per il monastero, per realizzare questo sogno occorre il contributo di tutti. Ecco perché le monache agostiniane hanno attivato una sottoscrizione on-line attraverso il portale dell’istituto bancario Intesa San Paolo dove ognuno, liberamente, potrà donare la propria quota (questo il link per le donazioni: clicca qui).  L’obiettivo è quello di raggiungere presto la quota spesa dell’intero progetto che ammonta a 125mila euro. La sottoscrizione è partita il 21 giugno scorso e ad oggi sono già stati raccolti 1.190 euro.

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.