Mormanno: sono 3 i minori contagiati dal Covid. Chiuse tutte le scuole
Il sindaco Giuseppe Regina, dopo altri due casi di positività nella scuola primaria e secondaria del borgo, ha deciso di chiudere tutti gli istituti scolastici in via precauzionale
MORMANNO - Solo ieri la notizia della positività di un bimbo dell'asilo a Mormanno aveva portato il sindaco Giuseppe Regina a chiudere dal 15 al 26 marzo la scuola dell'infanzia in via precauzionale, ma oggi la restrizione si estende a tutte le altre scuole dopo due nuovi casi di Covid riguardanti minori della scuola primaria e secondaria.
Alla questione è seguita una nuova ordinanza che non riguarda solo le scuole di ogni ordine e grado ma che predispone nuove limitazioni fino al 26 marzo come per le funzioni religiose, riferite alle celebrazioni funebri, che dovranno svolgersi con la presenza dei familiari più stretti, fino ad un massimo di 20 persone e nel rispetto dei protocolli anti-contagio.
Mormanno ha ordinato anche il divieto di ingresso e spostamento nel territorio comunale alle persone risultate positive al Covid e sottoposte a isolamento domiciliare, fino all’accertamento della guarigione o al ricovero in una struttura dedicata. Il divieto vige anche per i soggetti con infezione respiratoria in atto, “caratterizzata da febbre (maggiore di 37,5° C), i quali devono rimanere presso il proprio domicilio, prendendo contatto con il proprio medico curante”.
Inoltre tutti i soggetti residenti e non residenti che si trovano fuori regione ed hanno intenzione di recarsi a Mormanno per più di 24 ore hanno l’obbligo di comunicarlo almeno 48 ore prima al Comune, inviando una mail a comunemormanno@gmail.com o attraverso l’App “Mormanno” nella sezione segnalazioni. Le persone interessate dovranno poi comunicare all’ente comunale, entro il giorno di arrivo sul territorio, la copia di un referto di negatività al virus eseguito in laboratorio pubblico o privato di data non antecedente alle 72 ore precedenti all’arrivo o, in alternativa, dovranno porsi in isolamento fiduciario al fine di monitorare le condizioni di salute.
Tutti coloro che si sottopongono ai test rapidi, in strutture pubbliche o private, sono obbligati a comunicare al proprio medico di base ed al sindaco, quale massima autorità sanitaria, l’eventuale positività certificata.