Lucia Morselli, la storia di Lady Acciaio innamorata della Calabria e di Corigliano-Rossano
A 64 anni è una delle donne più potenti d’Europa. Oggi guida ArcelorMittal Italia, il colosso della siderurgia che ha ereditato la gestione dell’Ilva. Appassionata di Calcio e del Codex
CORIGLIANO-ROSSANO - A pagina 10 del Corriere della Sera – Economia di oggi c’è un approfondimento che non si può fare a meno di leggere. Non tanto per la corretta e puntuale grafica con cui i redattori del giornale di via Solferino impaginano il celebre tabloid edito da RCS, quanto per il contenuto.
Oggi il Corriere della Sera parla di Lucia Morselli, la Lady Acciaio, una delle donne più potenti ed influenti del vecchio continente, alla guida di ArcelorMittal Italia, il colosso siderurgico che ha ereditato dal difficile gestione dell’Ilva di Taranto, una delle fabbriche dell’acciaio più importanti d’Europa e stretta, da anni, nella morsa della crisi, tra sindacati che rivendicano diritti e lavoro per i dipendenti e cittadini dell’intera area tarantina che, invece, invocano sicurezza e salute.
Una donna ferma ma che non perde mai il sorriso, serena e innamorata della sua famiglia, del suo lavoro e della Calabria. Un amore vero e profondo verso la nostra Regione e particolarmente con Corigliano-Rossano “scoppiato” a novembre del 2015 quando, allora dirigente del Chievo Verona, su invito del suo amico Carmine Belfiore, un rossanese doc all’epoca Questore di Latina e oggi Ispettore generale del Senato, la convinse a scendere con la carovana gialloblu, allora militante in Serie A, sul terreno di gioco dello “Stefano Rizzo” nel capoluogo bizantino per una partita di beneficenza a sostegno della popolazione locale che nell’agosto di quel 2015 era stata colpita da una violenta alluvione.
Non ci pensò due volte e con il suo fare risoluto la Morselli non solo portò il Chievo Verona a giocare una partita di beneficenza con la Rossanese calcio, ma con lei arrivò tutta la dirigenza scaligera con a capo il presidente Luca Campedelli.
Commovente la sua visita al Museo del Codex. Una donna come lei, di grande prestigio, con un curriculum da fare invidia al mondo intero, così potente ed influente, indistinguibile tra gli altri visitatori, ammaliata dalla magnificenza di quel manoscritto che rappresenta l'identità e l'orgoglio del popolo ionico della Sibaritide.
Fu in quella visita, condita di tante emozioni, carica dell’affetto della gente di Calabria e dei tanti attestati di stima che Lucia Morselli strinse con un doppio nodo il suo rapporto con questa terra. Che porta sempre nel cuore con semplicità disarmante, pur rimanendo poco incline ai convenevoli. Del resto, come lei stessa si definisce è donna «pragmatica» che va subito al sodo. «Adora semplificare – scrive ancora il CorSera - come fa il linguaggio dei numeri». Universale, perché abbatte le barriere linguistiche ed è fatto di simboli. Poliglotta — ha vissuto ovunque da Singapore a Dubai, da Parigi a Rio de Janeiro, da Chicago a Doha - si è appassionata all’ebraico antico per «leggere la Bibbia nella lingua in cui è stata scritta».
Una donna semplice e straordinaria, alla quale è affidato quotidianamente il destino di una parte importante dello sviluppo del Paese («di recente è entrata nel consiglio di Atlantia per vigilare sul riassetto societario che porterà i Benetton ad uscire nel capitale della controllata Autostrade». «Siede in quello di EssilorLuxottica scelta da Leonardo Del Vecchio per averla al fianco in quel campo di battaglia sulla governance che è stata — ed è tuttora—la fusione alla pari con i francesi») e dalla quale dipendono tante madri e padri di famiglia. Una responsabilità non di poco conto ma che non la scompone affatto. Anzi. Le dà forza e coraggio, ogni giorno, per costruire con concretezza, pragmatismo e visione le strade del vissuto economico dell’Italia e chissà, un domani, anche quelle di quest’area della Calabria.