I cortocircuiti dello spoke di Corigliano-Rossano, che rischia di perdere il primario di Chirurgia
Il primario dell'Unità operativa complessa del "Giannettasio" vuole andare via: troppi contrasti con gli altri reparti. Mancherebbe un'organizzazione manageriale degna di questo nome
CORIGLIANO-ROSSANO - Lo spoke di Corigliano-Rossano rischia di rimanere privo del primario di Chirurgia. E questa volta non per tagli, defezioni o trasferimenti ma a causa dei classici, atavici e sempre eterni “cortocircuiti” che offre l’organizzazione ospedaliera del presidio ionico
Pare, infatti, che il direttore dell’unità operativa complessa di Chirurgia generale, Guglielmo Guzzo, abbia presentato domanda di trasferimento all’ospedale di Paola. E sarebbe già la seconda richiesta di dislocazione che il medico, ritenuto un’eccellenza nel suo campo, avrebbe presentato nel giro di poche settimane.
Ufficialmente non si conoscono le motivazioni che hanno spinto il chirurgo verso questa scelta. Del tutto incomprensibile, dal momento che lo stesso Guzzo, a più riprese, da quando approdò alla guida del suo reparto nel “Giannettasio”, ha sempre dichiarato di voler chiudere la sua carriera proprio nel nosocomio della terza città della Calabria.
Più di qualcosa, però, in questi anni sarebbe andata storta. A partire proprio dai rapporti tra reparti. Del resto, si sa, una buona macchina funziona quando i suoi ingranaggi riescono a sincronizzarsi alla perfezione. Evidentemente nell’ospedale spoke di Corigliano-Rossano non è così. E non è così da tempo. Ostruzionismi, intromissioni e persino ingerenze sul lavoro dei reparti spesso fa sì che si creino, dicevamo, dei cortocircuiti.
Insomma, al netto della posizione assunta dal dottore Guglielmo Guzzo, rimane concreto il problema di una sana organizzazione del presidio spoke affinché tutti, i medici innanzitutto, possano essere messi nelle condizioni di operare senza ostacoli o ingerenze, senza supremazie o protettorati di turno. E questo con il solo obiettivo di creare una rete assistenziale ospedaliera quanto più efficiente possibile per gli utenti.
Nei prossimi giorni, tra l'altro, il nosocomio ionico avrà in organico una nuova figura medica dirigenziale, il dottore Giovanni Bisignani, un bravissimo cardiologo, che reggerà ad interim il reparto di Cardiologia.
Avrà il delicatissimo ruolo di riorganizzare un reparto che nell’ultimo anno è stato letteralmente messo in croce. A partire dalla riorganizzazione dei sette posti letto della terapia intensiva coronarica, che rimangono inoperativi dal 12 dicembre 2019, per finire all’Emodinamica relativamente alla cardiologia interventistica. Un laboratorio, quest’ultimo, che è attivo in più aree del territorio dell’Asp di Cosenza (dal Pollino al Tirreno) ma non sullo Jonio e nella Sibaritide.
Insomma, al “Giannettasio-Compagna” di Corigliano-Rossano ci sarà da fare un gran lavoro… cortocircuiti permettendo.