14 ore fa:Schiavonea: in Via delle Orchidee buche, buio e segnaletica assente. Sicurezza a rischio
Adesso:FIDAPA Rossano, Silvana Scarnati è la nuova presidente: un passaggio di consegne che guarda al futuro
2 ore fa:A Trebisacce la mostra sul giovanissimo Santo Acutis
30 minuti fa:Trebisacce, via ai lavori di consolidamento dell’Ospedale: 2 milioni per mettere in sicurezza la struttura
10 minuti fa:Smarriti nella Sila, salvati nella notte: due cani ritrovati grazie a Carabinieri e Polizia Provinciale
15 ore fa:Sanità, Longobucco in protesta: cittadini si autoconvocano al Palazzo di Vetro
1 ora fa:Imprese centenarie, per Amarelli sono «motori di economia, comunità e fiducia»
14 ore fa:La Regione Calabria al fianco dei malati: l’assessore Straface fa visita a Sabina
2 ore fa:L’Unical nella prestigiosa classifica Highly Cited Researchers 2025
1 ora fa:È ufficiale: l’Appennino Bike Tour Festival 2026 si terrà a Mormanno

Ferragosto a Rossano e il rito de 'a lumingiana chjina

1 minuti di lettura

Lunga, tonda o gigante; viola, lilla, gialla o bianca; fritta o impanata, a medaglioni o a polpette, a fedduzze o alla scapece. Gira, vota e riminia sempre melanzana è: l’elemento indiscusso, da sempre, nelle cucine delle casalinghe rossanesi. In modo particolare a ferragosto, quando passeggiare per le vie della Città Alta è davvero come fare l’amore.

Profumi intensi che vengono fuori dalle finestre assolate che si affacciano tra i suggestivi e stretti viottoli della città bizantina. Aromi di spezie e di olio, di menta e alici salate che si librano nell’aria. Il tintinnio delle olive nere, consistenti, carnose che dopo essere rimaste in conserva per tutto l’inverno, in salamoia, il quindici di agosto vengono fuori, sgocciolate nel “menzetto” ed impastate con tutto il resto degli ingredienti.

È la tradizione, il rito delle “melanzane piene” (a lumingiana chjina). Una tradizione, appunto, di ferragosto e della festa dell’Achiropita, che conservano ancora le nostre nonne e le nostre mamme ma che, purtroppo, stanno perdendosi nell’omologazione della globalizzazione e nell’appiattimento del modernismo. Addirittura un tempo, non molto lontano, a Rossano, nei ristoranti della città bene, si faceva a gara tra ristoratori e osti a chi meglio sapeva preparare la prelibata “melanzana piena”.

Tra le più celebri, gustose e indimenticabili ci sono quelle della Signora Murano, moglie di Biagio, di don Peppino Scigliano e del Ristorante Felicetti. Il quindici agosto di non molti decenni fa tra le vie di Rossano c’è un vero e proprio grand-prix della melanzana piena. Una rincorsa a trovare la più buona e gustosa. Altri tempi, altre mode, altri sapori che oggi, purtroppo, vanno perdendosi. Ecco, allora che l’Eco dello Jonio in occasione di questo ferragosto lancia una proposta alle famiglie e a tutti i ristoratori della Città affinché ridiano valore a questa pietanza della memoria che affonda le sue radici nella storia più antica del nostro popolo. Riproponete sulle vostre tavole un bel piatto di melanzane piene e fatene tesoro da consegnare alle nuove generazioni.      

Una tradizione, quella della gara delle lumingiane chin', che si è persa. E non si sa perché. Sarebbe bello, allora, in un processo di consapevolezza sempre più necessario che un momento di festa ed enogastronomia così bello, unico e coinvolgente venisse ripristinato. Non una sagra ma una festa del piatto tipico e identitario dell'estate ionica.

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.