9 ore fa:Occhiuto apre la campagna elettorale di Antonio Russo a Crosia
13 ore fa:Cassano, Francesco Paternostro nuovo coordinatore di ArticoloVentuno
12 ore fa:Anche la Vicepresidente Chiara Appendino a sostegno di Elisa Scutellà
11 ore fa:Corigliano Volley apre la stagione con un'amichevole di prestigio
13 ore fa:Confcommercio presenta a Co-Ro i tre Avvisi pubblici sulla "Rigenerazione economica dei Centri Storici"
9 ore fa:L'Istituto Madre Isabella De Rosis di Rossano festeggia i suoi primi 50 anni
12 ore fa:Longobucco, Pirillo: «La scuola custode di memoria e futuro»
10 ore fa:Civitavecchia sì, Corigliano-Rossano buh?!
11 ore fa:Il messaggio dell'Arcivescovo Aloise per il nuovo anno scolastico
10 ore fa:Schiavonea, la dirigente Sapia chiarisce: da domani lezioni al Palazzo delle Fiere e all’Oratorio

Ferragosto a Rossano e il rito de 'a lumingiana chjina

1 minuti di lettura

Lunga, tonda o gigante; viola, lilla, gialla o bianca; fritta o impanata, a medaglioni o a polpette, a fedduzze o alla scapece. Gira, vota e riminia sempre melanzana è: l’elemento indiscusso, da sempre, nelle cucine delle casalinghe rossanesi. In modo particolare a ferragosto, quando passeggiare per le vie della Città Alta è davvero come fare l’amore.

Profumi intensi che vengono fuori dalle finestre assolate che si affacciano tra i suggestivi e stretti viottoli della città bizantina. Aromi di spezie e di olio, di menta e alici salate che si librano nell’aria. Il tintinnio delle olive nere, consistenti, carnose che dopo essere rimaste in conserva per tutto l’inverno, in salamoia, il quindici di agosto vengono fuori, sgocciolate nel “menzetto” ed impastate con tutto il resto degli ingredienti.

È la tradizione, il rito delle “melanzane piene” (a lumingiana chjina). Una tradizione, appunto, di ferragosto e della festa dell’Achiropita, che conservano ancora le nostre nonne e le nostre mamme ma che, purtroppo, stanno perdendosi nell’omologazione della globalizzazione e nell’appiattimento del modernismo. Addirittura un tempo, non molto lontano, a Rossano, nei ristoranti della città bene, si faceva a gara tra ristoratori e osti a chi meglio sapeva preparare la prelibata “melanzana piena”.

Tra le più celebri, gustose e indimenticabili ci sono quelle della Signora Murano, moglie di Biagio, di don Peppino Scigliano e del Ristorante Felicetti. Il quindici agosto di non molti decenni fa tra le vie di Rossano c’è un vero e proprio grand-prix della melanzana piena. Una rincorsa a trovare la più buona e gustosa. Altri tempi, altre mode, altri sapori che oggi, purtroppo, vanno perdendosi. Ecco, allora che l’Eco dello Jonio in occasione di questo ferragosto lancia una proposta alle famiglie e a tutti i ristoratori della Città affinché ridiano valore a questa pietanza della memoria che affonda le sue radici nella storia più antica del nostro popolo. Riproponete sulle vostre tavole un bel piatto di melanzane piene e fatene tesoro da consegnare alle nuove generazioni.      

Una tradizione, quella della gara delle lumingiane chin', che si è persa. E non si sa perché. Sarebbe bello, allora, in un processo di consapevolezza sempre più necessario che un momento di festa ed enogastronomia così bello, unico e coinvolgente venisse ripristinato. Non una sagra ma una festa del piatto tipico e identitario dell'estate ionica.

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.