12 ore fa:Odissea 2000, dopo Sal Da Vinci arriva Luk3 a regalare emozioni nel parco dei record
13 ore fa:Camigliatello, il Caciocavallo Silano DOP protagonista dell'evento "Musica e Formaggi"
14 ore fa:Lavia, Cisl: «Ottimizzare e migliorare il sistema di depurazione calabrese è priorità assoluta»
15 ore fa:Il Complesso della Riforma ospiterà il "Summer Campus 2025" del Conservatorio Giacomantonio
16 ore fa:Cassano, Garofalo lancia l’allarme: «A rischio il servizio di radiologia»
9 minuti fa:Calopezzati, incendio nella notte minaccia un villaggio turistico
12 ore fa:Amendolara ricorda Gabriele Basile con una notte dedicata allo sport
14 ore fa:Gratteri, Gomez e Tridico a Co-Ro per l'evento "Solidarietà e legalità contro le mafie"
15 ore fa:Parchi Marini lanciano un progetto pilota per un circuito di servizi turistici sostenibili
13 ore fa:Colonnine di carburante dismesse nell'ex caserma. «Un pericolo per falde acquifere e salute pubblica»

Ferragosto a Rossano e il rito de 'a lumingiana chjina

1 minuti di lettura

Lunga, tonda o gigante; viola, lilla, gialla o bianca; fritta o impanata, a medaglioni o a polpette, a fedduzze o alla scapece. Gira, vota e riminia sempre melanzana è: l’elemento indiscusso, da sempre, nelle cucine delle casalinghe rossanesi. In modo particolare a ferragosto, quando passeggiare per le vie della Città Alta è davvero come fare l’amore.

Profumi intensi che vengono fuori dalle finestre assolate che si affacciano tra i suggestivi e stretti viottoli della città bizantina. Aromi di spezie e di olio, di menta e alici salate che si librano nell’aria. Il tintinnio delle olive nere, consistenti, carnose che dopo essere rimaste in conserva per tutto l’inverno, in salamoia, il quindici di agosto vengono fuori, sgocciolate nel “menzetto” ed impastate con tutto il resto degli ingredienti.

È la tradizione, il rito delle “melanzane piene” (a lumingiana chjina). Una tradizione, appunto, di ferragosto e della festa dell’Achiropita, che conservano ancora le nostre nonne e le nostre mamme ma che, purtroppo, stanno perdendosi nell’omologazione della globalizzazione e nell’appiattimento del modernismo. Addirittura un tempo, non molto lontano, a Rossano, nei ristoranti della città bene, si faceva a gara tra ristoratori e osti a chi meglio sapeva preparare la prelibata “melanzana piena”.

Tra le più celebri, gustose e indimenticabili ci sono quelle della Signora Murano, moglie di Biagio, di don Peppino Scigliano e del Ristorante Felicetti. Il quindici agosto di non molti decenni fa tra le vie di Rossano c’è un vero e proprio grand-prix della melanzana piena. Una rincorsa a trovare la più buona e gustosa. Altri tempi, altre mode, altri sapori che oggi, purtroppo, vanno perdendosi. Ecco, allora che l’Eco dello Jonio in occasione di questo ferragosto lancia una proposta alle famiglie e a tutti i ristoratori della Città affinché ridiano valore a questa pietanza della memoria che affonda le sue radici nella storia più antica del nostro popolo. Riproponete sulle vostre tavole un bel piatto di melanzane piene e fatene tesoro da consegnare alle nuove generazioni.      

Una tradizione, quella della gara delle lumingiane chin', che si è persa. E non si sa perché. Sarebbe bello, allora, in un processo di consapevolezza sempre più necessario che un momento di festa ed enogastronomia così bello, unico e coinvolgente venisse ripristinato. Non una sagra ma una festa del piatto tipico e identitario dell'estate ionica.

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.