La Squadra Mobile ha dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura della custodia cautelare in carcere
In particolare, in base alle indagini condotte dagli uomini della 3^ Sezione
Reati contro la persona, reati sessuali e reati in pregiudizio di minori della Squadra Mobile, l’uomo poneva in essere condotte gravi e reiterate offendendo l’onore e il decoro della moglie, anche in presenza dei figli minori, svilendone quindi la figura di madre e consorte, picchiandola e minacciandola talvolta di morte e altre volte di renderla inferma per la vita. Più specificamente, è stato ricostruito come la donna, nel corso degli anni, sia stata vittima di continui atteggiamenti offensivi, minacciosi e violenti da parte dell’uomo che ha sempre tenuto nei suoi confronti una condotta vessatoria, riducendola ad uno stato di profonda prostrazione fisica e psicologica. Tale condotta non si è interrotta neanche innanzi alla presenza dei figli minori che sovente hanno assistito a comportamenti violenti ed oltraggiosi nei confronti della loro madre, appellata dall’uomo con espressioni quali «
non sei adatta a fare la mamma …. Sei una cretina, analfabeta…» e ancora rivolto ai figli «
vostra madre è una troia… lorda». La insultava ripetutamente, con reazioni violente quali rottura di tazze e di altre suppellettili, passando poi a percuoterla con schiaffi al viso, pugni, tirandola per i capelli ed afferrandola per il collo, arrivando anche a farle sbattere la testa contro un camion, così da cagionarle ferite sanguinanti. Questi episodi si sono ripetuti nel tempo e l’uomo è giunto anche a minacciarla dicendole «
fino a quando non entro in galera, o ti ammazzo o, se non riesco, ti metto inferma per la vita, così non potrai crescere i figli». L’atteggiamento aggressivo e violento dell’uomo nei confronti della moglie, che è stato tale da costringere la donna a vivere con il terrore di essere aggredita ed uccisa, è stato infine puntualmente ricostruito dagli investigatori della Squadra Mobile e riferito alla Procura della Repubblica che in brevissimo tempo ha richiesto e ottenuto dal G.I.P. l’emissione dell’odierno provvedimento restrittivo. L’uomo, dopo le formalità di rito, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Cosenza.