L’archiviazione del caso non renderà giustizia e non onorerà la memoria della famiglia calabrese, l'associazione chiede verità e un giusto processo
La domenica del 15 luglio del 2018 poco prima delle 12:35 circa al chilometro 654,8 direzione sud, tra i caselli di Ceprano e Pontecorvo, in un incidente stradale, perdeva la vita un bimbo di neanche sei mesi, Pier Emilio, la sua mamma Daria Olivo ed il suo papà Stranislao Acri, entrambi di 35 anni. L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”, ad un anno dalla loro tragica morte, commossa ne intende onorare il ricordo con un appello rivolto a tutti i rappresentanti delle Istituzioni calabresi, a tutti i Sindaci ed i consiglieri comunali, ai Presidenti, agli Assessori di Regione e delle Province calabresi, a tutti i rappresentanti delle forze politiche e sociali, al mondo dell’associazionismo, ai rappresentati della Chiesa e delle altre religioni:
verità e giustizia per Pier Emilio, Daria e Stanislao! A tutti chiediamo di inviare una e-mail all’indirizzo
noarchiviazione@bastavittime106.it con la propria adesione formale al documento predisposto dal Direttivo dell’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” (che si riporta in allegato),
rivolto al Procuratore Capo presso il Tribunale di Cassino e per conoscenza al Presidente della Repubblica Sergio On. Sergio Mattarella, al Ministro della Giustizia On. Alfonso Bonafede ed a S.E. il Vescovo di Cassino Mons. Gerardo Antonazzo. Ognuno, oltre all’e-mail su indicata, può inviare la propria adesione anche tramite raccomandata che deve essere spedita presso la sede legale dell’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”, via Alcide De Gasperi, 5 – 87060 Calopezzati (CS).
LA TRAGEDIA
L’incidente si è verificato quando un
furgone Volkswagen ha tamponato una Fiat Punto, sulla quale viaggiava la giovane famiglia calabrese.
Un impatto tremendo che non ha lasciato scampo ai tre occupanti dell’utilitaria Fiat. Sul posto sono arrivate subito tre ambulanze del 118, l’automedica, l’elisoccorso, gli agenti della polizia stradale della sottosezione di Cassino. La scena apparsa ai loro occhi è stata terribile: madre, padre e figlioletto erano già morti.
Le loro vite stroncate da quell’urto terribile ricevuto all’improvviso dal furgone Volkswagen.
LA RICHIESTA DI ARCHIVIAZIONE
Nonostante l’incidente sia stato determinato da un tamponamento ed è di fatto classificabile come un “sinistro complesso”, quindi, tecnicamente da analizzare a fondo con tutte le perizie e gli studi del caso,
nei giorni scorsi i legali della Fam. Olivo così come quelli della Fam. Acri, hanno reso noto alla stampa che è in essere una richiesta, da parte del PM, di archiviare il caso. IL DOCUMENTO DELL’ASSOCIAZIONE
Il Direttivo dell’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”, ha subito inteso contattare la Fam. Acri, considerato il rapporto di collaborazione e vicinanza proficua da sempre esistita tra il nostro sodalizio e l’Avv. Stanislao Acri, partecipandoli dell’intenzione di voler dar vita ad una raccolta di adesioni libere e spontanee su un documento di richiesta che punta ad annullare l’archiviazione. Il Direttivo dell’Associazione è convinto che sul caso occorre comprendere a fondo quale sia stata la verità e solo dopo è necessaria una risposta della giustizia.
L’archiviazione, invece, punta alla negazione di questo diritto negato non solo alle Fam. Olivo ed Acri ma all’intera comunità calabrese. Per questa ragione invitiamo tutti, senza distinzione politica o religiosa, ad aderire al nostro appello che consideriamo un atto di civiltà, di amore per la verità e la giustizia ma anche e, soprattutto, nei confronti della memoria di Pier Emilio, Daria e Stanislao che attraverso questa azione, il Direttivo, insieme a quanti aderiranno, intendono onorare.