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Apollinara, Abate: proposte di soluzioni ad Anbi e Consorzio di Bonifica

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Le questioni poste in essere dal capogruppo, sono riconducibili a due tipi di problematiche: il bacino di Apollinara situato nella parte superiore del borgo il cosiddetto “Cozzo di Apollinara” che, servito dalle acque provenienti dalla località Fedula in San Lorenzo del Vallo, ha dei volumi di acqua del tutto insufficienti a servire tre importanti Distretti irrigui in termini di colture arboree, quali quelli di Terranova da Sibari, Spezzano Albanese e gran parte del Distretto di Apollinara, ubicato in territorio di Corigliano Rossano. È evidente che i volumi di acqua rilasciati dal bacino in questione siano, in particolar modo nei periodi estivi, di più intensa richiesta di acqua, del tutto insufficienti per i terreni degli utenti sottesi e ricadenti nel distretto summenzionato. Tale situazione critica è ancor più evidente in considerazione della scarsa capacità di ricarico del bacino che viene alimentato tardivamente e non assolve, quindi, la funzione di dotazione irrigua adattata alle necessità degli utenti consorziati; la seconda questione, invece, riguarda la condotta che originariamente era denominata Quota 40 che, ricevendo le acque provenienti dalla diga dell’Esaro, è al servizio di una utenza dislocata nel comprensorio basso di Spezzano Albanese fino a tutto il bacino di Apollinara. La condotta del diametro di 300 mm è ubicata parallelamente al corso dell’argine golenale del Fiume Coscile e copre i 2/3 del Bacino. In particolare, la parte alta del distretto è attraversata dalla Sp 178 e fino al centro abitato del borgo di Apollinara ha a servizio degli usi irrigui, dei consorziati del distretto, una condotta del diametro di mm 300 su cui sono innestate le prese d’acqua secondarie necessari alla irrigazione di ciascun utente. Nel prosieguo della linea idrica nella parte inferiore del distretto di Apollinara e fino al Ponte della Ss 106 con diametri della condotta da 200 mm fino alla residuale di 110 mm, diventa oltremodo difficile, in considerazione delle innumerabili prese d’acqua derivanti dall’eccessiva frammentazione dei terreni, dal mancato rispetto dei turni di consegna da parte degli utenti, dalla carente conoscenza del bacino idrico da parte del personale stagionale addetto alla turnazione e alla  dispensa  dei volumi idrici, nonché dall’esistenza di prese d’acqua abusive  lungo  la condotta, avere  un sufficiente volume di  acqua irrigua  e  il rispetto dei turni stabiliti da parte degli utenti dislocati nella parte più bassa del Distretto oggetto della discussione. «In subordine e per il miglioramento del servizio sarebbe auspicabile e necessario il rispetto delle turnazioni e la dispensa dei volumi idrici in proporzione alle effettive necessità colturali, prevedendo anche, ai fini di un corretto utilizzo della risorsa acqua l’impiego di contatori volumetrici che consentirebbero di pagare il corpo idrico in funzione dell’effettivo uso e verificare in tal modo il volume di utilizzo complessivo per l’intero distretto irriguo».
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

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