Agroalimentare, porti Corigliano e Gioia strategici
Agricoltura e agroalimentare, i porti di Corigliano e Gioia Tauro strategici per il rilancio economico della Regione Calabria. Con il Governo nazionale stiamo lavorando in questa direzione. Produzioni olivicole, siamo i primi nel nostro Paese, ma bisogna puntare sulla trasformazione e sull’imbottigliamento. Esprime soddisfazione il Sindaco di Corigliano Giuseppe GERACI per le dichiarazioni fatte dal Presidente della Giunta regionale Mario OLIVERIO, intervenuto, oggi, venerdì 17, all’evento “La Svolta nelle Radici”, ospitata presso la sede della cooperativa OSAS – Campoverde di Castrovillari, al quale ha partecipato anche il Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio MARTINA. A quest’ultimo, al termine del dibattito, GERACI ha trasmesso il saluto di tutti i Sindaci della Sibaritide. Sulla questione sbarchi il Governatore della Calabria, invece, ha anticipato al Primo Cittadino che sarà convocato in Regione per discutere della grave emergenza che sta coinvolgendo la Sibaritide e la Città di Corigliano, annunciando che porterà il caso all'attenzione del Governo. Quello della Sibaritide – ha aggiunto OLIVERIO nel corso del suo intervento – è un distretto agroalimentare che si è sempre contraddistinto per la qualità delle produzioni. Le risorse che il Governo dispone devono essere usate per potenziare la filiera trasformazione. Per i prodotti olivicoli siamo i primi nel nostro Paese, ma per l’imbottigliamento la percentuale è pari alle dita di una mano. Il valore aggiunto della trasformazione va rivalutato. Il Presidente OLIVERIO è intervenuto anche sul problema della legalità e sulle percentuali altissime di intimidazioni verso gli amministratori locali. Lo sviluppo dei nodi portuali di Gioia e di Corigliano e quelli stradali sono fondamentali per il rilancio dell'agroalimentare. Anche il Ministro MARTINA è su questa linea. Candidare la Calabria ad essere la regione che si sviluppa in particolar modo nel mondo agroalimentare. La Calabria – ha aggiunto - con noi deve e può far emergere la propria potenza. Vince l'aggregazione rispetto alle aziende familiari. Bisogna puntare su pochi progetti ma buoni. Orientare le risorse verso chi vive di agricoltura. Io difendo questa scelta. Lavorare sull'organizzazione e sull'aggregazione che qui è del 20% rispetto al 40 della media nazionale. Noi ci siamo e siamo una parte di questo lavoro. Se ci si mette nella logica cooperativa – ha concluso - privato e pubblico, la sfida possiamo lanciarla da qui.