Siamo alla fine dell’estate e, come in ogni buona azienda si fa il resoconto e successivamente si programma il calendario dei prossimi impegni, così la
stagione turistica che verrà si deve organizzare guardando agli errori commessi e, da qui, crescere per migliorare. Partendo da questa premessa, io in qualità di imprenditore che crede fortemente nel
potere della cultura e delle progettualità a questa connesse, sono fermamente convinto che un territorio possa crescere sfruttando le risorse naturalistico-paesaggistiche, artistiche e archeologiche di cui la nostra area fa bella mostra. Non è mio costume intervenire da editore, ma lo faccio oggi in occasione dell’interessante iniziativa proposta dal consigliere comunale, nonché amico,
Lorenzo Antonelli, che ha scelto un lido del lungomare rossanese, il
Gipsy, come location per una tavola rotonda sul
Codex Purpureus Rossanensis e sull’ampia trattazione di una proposta di un turismo religioso che diventi promotore dello sviluppo di queste terre. È un’iniziativa che sottoscrivo pienamente e con entusiasmo, mosso dalla convinzione che un turismo di questo tipo possa partire dalla valorizzazione di un prezioso patrimonio qual è il Codex. Da qui si può e
si deve fare rete da Cerchiara con il Santuario di Santa Maria delle Armi, a Cariati, a Longobucco ed alla stessa città di Rossano con la Cattedrale SS. Achiropita, passando dal museo diocesano, fino all’Abbazia del Patire. Questi sono solo alcuni esempi legati alla venerazione della Madonna, sia essa dipinta o scolpita nell’argento. Investire in cultura è possibile, soprattutto in termini di
marketing territoriale. Il rilancio di un’area come la nostra deve partire dal presentare un “prodotto” e offrirlo chiavi in mano con pacchetti turistici, approfittando del clima che, da queste parti, almeno per sei mesi consente di godere di una mitezza altrove non presente. Ecco perché bisogna approfittare delle importanti occasioni formative, per i giovani e non solo, come per esempio l’ultimo bando indetto dalla Provincia di Cosenza sulla preparazione delle guide e degli accompagnatori turistici di domani. Un’opportunità che, dopo vent’anni di silenzio istituzionale calato sulle nostre terre in tema di risorse culturali, si deve cogliere per trasformare potenzialità in investimenti. “
L’Eco dello Jonio” nasce con questa motivazione, che ho voluto riportare nell’intestazione del titolo “Settimanale di attualità, politica e cultura della
Sibaritide”, e vuole essere uno strumento informativo attraverso il quale veicolare quel progetto di rete culturale di cui il nostro territorio ha tanto bisogno. Sono proprio le potenzialità che un’area può avere che devono essere capite da quella politica capace di dare voce e mettere in pratica un progetto unitario. “L’Eco dello Jonio” si fa promotore dei progetti di rete e rimarrà vigile sull’argomento.
Vincenzo Lapietra Editore