Paludi arriva su Rai 3: un documentario tra storia, tradizioni e vita quotidiana
Martedì 23 settembre, il borgo calabrese raccontato da Caterina e Domenico Iannelli in “La vita a Paludi”

CORIGLIANO-ROSSANO- Martedì 23 settembre, salvo eventuali variazioni di palinsesto, andrà in onda su Geo, Rai 3, il documentario “La vita a Paludi”, realizzato da Caterina e Domenico Iannelli. L’opera accende i riflettori su Paludi, borgo calabrese situato tra l’altopiano della Sila e la costa ionica, dove storia antica e tradizioni popolari convivono armoniosamente, mantenendo vivo un patrimonio culturale unico.
Con radici che affondano nelle civiltà greca e romana, Paludi custodisce testimonianze storiche di grande valore, come il sito archeologico di Castiglione. Il documentario racconta anche la quotidianità della comunità, che ogni mese si ritrova attorno alla preparazione di piatti tipici come le frese, le pitte e la sardella a Vaiana, rinnovando saperi tramandati di generazione in generazione.
Fulcro spirituale del borgo è la Chiesa di Santa Maria ad Gruttam, dove ancora oggi si celebra la secolare festa della Madonna. Accanto a queste tradizioni religiose e comunitarie, trovano spazio anche quelle più intime e familiari, come la preparazione del corredo o l’invio del “pacco da giù”, simbolo del legame profondo tra chi resta e chi emigra.
Il documentario è prodotto da Lastcam Produzioni Cinematografiche e Video, realtà calabrese di spicco con sede a Bocchigliero, in provincia di Cosenza. La casa di produzione si distingue non solo per la creatività, ma anche per la tutela della memoria: il suo archivio video, riconosciuto dal Ministero come bene di interesse storico particolarmente importante, conserva la pellicola più antica della Calabria, risalente al 1927.
Con “La vita a Paludi”, Lastcam e gli autori offrono al pubblico un racconto che unisce passato e presente, restituendo l’immagine di un piccolo mondo dove cultura, memoria e identità continuano a vivere ogni giorno.