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Mazza (CMG) sul Tribunale della Sibaritide: «Serve coesione territoriale, visione e coraggio»

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CORIGLIANO-ROSSANO - Il presidente del Comitato Magna Graecia, Domenico Mazza, commenta l'incontro informativo sulla riapertura del tribunale di Rossano promosso dal Senatore Ernesto Rapani che si è tenuto ieri nel centro storico.

«Si materializza - dichiara nella nota - lo spiraglio concreto di poter correggere una delle peggiori ingiustizie inferte all'area della Sibaritide. Il Governo apre, finalmente, alla revisione dei criteri che portarono, durante il Governo Monti, alla soppressione di 31 tribunali cosiddetti "minori". In verità, dai 31 tribunali citati andrebbero estromessi i 4 tribunali abruzzesi (Lanciano, Vasto, Sulmona, Avezzano) e quello di Urbino ripescato per lo status di Capoluogo della Città. Tra questi, l'ex tribunale di Rossano, oggi Corigliano-Rossano. È inutile girarci intorno: è un fatto storico che merita di essere analizzato con la dovizia di particolari. Certamente, va riconosciuto al Sen. Rapani il merito di aver riportato l'attenzione romana su una questione che durante i Governi precedenti era passata in sordina, se non del tutto sottaciuta e mistificata. D'altronde, l'incontro tenutosi nelle ultime ore nel piazzale antistante l'ex Presidio di Rossano ha palesato, per voce dello stesso Senatore, che i presupposti riportati dal Governo nella stesura dell'articolato sono sostanzialmente due: istituzioni a costo zero per lo Stato e riperimetrazione dei fori giudiziari su criteri di territorialità e area vasta. Il decreto, che ha già istituito il nuovo Tribunale della Pedemontana veneta in Bassano del Grappa (VI), invero, non riabilita l'ex foro di Bassano. Rigenera, piuttosto, la sede bassanese perimetrando un nuovo foro scorporato da tre province: Treviso, Vicenza e Padova. Vieppiù, il ripristino dei tribunali abruzzesi, richiamati nel decreto, non è da intendere come nuove istituzioni. Si tratta, altresì di Tribunali mai realmente soppressi e mantenuti in regime di prorogatio a seguito delle condizioni economiche abruzzesi generatesi dopo il sisma del 2009».

Corigliano-Rossano: il caso su misura ai dettami richiesti dal decreto 

«Costo zero e revisione dei perimetri forensi - come dicevo - rappresentano i titoli alla base delle richieste che lo Stato accoglierà dai territori. Sappiamo tutti che i tre Tribunali in predicato di rifunzionalizzazione sono: Alba, Lucera e Corigliano-Rossano. Riaprire i primi due significherebbe rispettare, sic et simpliciter, i requisiti richiesti dallo Stato. Relativamente Alba, si procederebbe all'accorpamento della ex sez. staccata di Bra e si ridisegnerebbe il nuovo Tribunale delle Langhe per scorporo dagli attuali fori di Cuneo e Asti. A Lucera, si procederebbe allo sdoppiamento del foro della Capitanata per la gigantesca dimensione della provincia di Foggia. Il caso sibarita, invero, avrebbe una duplice valenza. Da un lato si rispetterebbero ampiamente i requisiti richiesti. Dall'altro si concretizzerebbe il risparmio di 15Ml€ da parte dello Stato. Somme, quest'ultime, avanzate dal tribunale di Castrovillari per ampliamento delle volumetrie causa l'incapienza del sito. Quanto appena dichiarato, e fuori da qualsivoglia logica di pennacchio, dovrebbe invitarci al buonsenso ancor prima che alla lettura dei numeri. Quali sarebbero i vantaggi statali di erogare 15Ml€ su Castrovillari se l'operazione Corigliano-Rossano si risolverebbe con un investimento nullo? L'apertura di Corigliano-Rossano, ergo, permetterebbe il risparmio di ingenti importi, la rifunzionalizzazione di un Tribunale per un ambito assetato di giustizia e, paradossalmente, una fruizione comoda degli spazi sul Presidio di Castrovillari. D'altronde, non è un mistero che circa il 70% dei procedimenti attualmente in essere nel tribunale del Pollino provenga dall'area jonica. Il tribunale di Castrovillari, pertanto, sollevato dai carichi provenienti dalla Sibaritide, risulterebbe ampiamente dimensionato per accogliere l'utenza del Pollino. Ambito, quest'ultimo, per cui gli spazi del Presidio di Castrovillari erano stati pensati e parametrati».

Spirito unitario e coesione territoriale alla base della partita

«Dice bene il senatore Rapani quando dall'androne dell'ex Tribunale di Rossano invoca all'unità di tutte le forze politiche senza distinzione di casacca alcuna. È chiaro che se la richiesta proveniente dal territorio si dimostrasse unanime e determinata a raggiungere l'obiettivo, quello di Corigliano-Rossano sarebbe il primo dei Tribunali da riaprire. Tuttavia, essendo Corigliano-Rossano, un caso - l'unico - ancor prima che territoriale, regionale, sarebbe opportuno costituire un pool di forze istituzionali teso alla rivendicazione del Presidio. Se non altro, per rafforzarne coralmente la richiesta di ripristino. A fianco della Deputazione Parlamentare nazionale e regionale tutta, la Classe Dirigente jonica dovrebbe lavorare in sinergia con gli Amministratori del basso e alto Jonio. Ovvero, con i Sindaci di quelle Comunità che hanno in Corigliano-Rossano il naturale baricentro dei servizi. Quanto detto, non già per sterili discorsi campanilistici. Piuttosto, perché se revisione della geografia giudiziaria dev'essere, è bene si guardi realmente alla conformazione territoriale e a quelle che saranno le modifiche infrastrutturali che interverranno nei prossimi anni. Non è un caso, infatti, che la nuova istruzione del Tribunale della Pedemontana in Bassano, nasca a seguito della realizzazione dell'omonima superstrada. Tale arteria individua in Bassano il centro di gravitazione naturale per una serie di Comuni amministrativamente legati a tre Province venete. Nei prossimi anni, quando la variante alla SS106 Sibari/Corigliano-Rossano sarà completata, tutte quelle Comunità poste a nord della linea del Crati avranno la Città sibarita a una distanza temporale dimezzata rispetto ai tempi odierni. Pertanto, dovrebbe essere un imperativo per l'Establishment di Corigliano-Rossano avviare un dialogo costruttivo con gli Amministratori delle Comunità alto joniche».

Appello alla responsabilità e al dovere civico 

«Istituire il nuovo tribunale della Sibaritide in Corigliano-Rossano non rappresenta un capriccio. Sarebbe piuttosto, il tardivo riconoscimento dello Stato di aver effettuato nell'insensato accorpamento a Castrovillari una forzatura geografica e amministrativa. L'aggregazione della ex sede jonica a Castrovillari ha rappresentato solo un aggravio di costi e un disservizio diffuso per le popolazioni joniche. Significherebbe, altresì, riconoscere a una nomenclatura territoriale (Sibaritide) un ambito di riferimento non solo per il settore giustizia, ma per quello della sicurezza e della legalità. E, soprattutto, di rispetto della storia dei luoghi. Una storia fatta da territori rivieraschi e pedemontani afferenti (Piana di Sibari) e non già da contesti vallivi (Pollino); mai condividenti economie e peculiarità con l'area del nord-est calabrese». 

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.