Lo spot sui Mid al Vinitaly per non vergognarsi delle proprie radici
Questo spot è anzi tutto un invito a riconoscere il valore delle radici. A non vergognarci più. A parlare, insegnare, vivere l’arbëresh con orgoglio. Perché se sogni in arbëresh, parlarlo è il gesto più rivoluzionario e amorevole che puoi fare

PLATACI – Se sogni in arbëresh, perché non parlarlo? Per troppo tempo ci siamo vergognati. Vergognati di rispondere al telefono in arbëreshë quando eravamo fuori casa. Vergognati di parlare la lingua del cuore davanti a chi non la capiva. Abbiamo pensato, sbagliando, che parlare solo italiano rendesse i nostri figli più bravi, più moderni, più adatti. E così, poco a poco, abbiamo nascosto un pezzo di noi. Ma l’arbëresh oggi viene considerato uno dei Marcatori Identitari Distintivi (MID), un filo d’oro che tiene insieme secoli di storia, di resistenza, di bellezza. Fa parte della Calabria rendendola Straordinaria e ci rende ciò che siamo. L’oicofobia è la paura della propria casa, della propria cultura, di ciò che ci appartiene. Quando smettiamo di tramandare la nostra lingua, la nostra cultura rischia di morire. E con lei, rischiamo di perderci anche noi. Ecco perché questo spot è anzi tutto un invito a riconoscere il valore delle nostre radici. A non vergognarci più. A parlare, insegnare, vivere l’arbëresh con orgoglio. Perché se sogni in arbëresh, parlarlo è il gesto più rivoluzionario e amorevole che puoi fare.
È con questa provocazione e con questo appello che Rossella Natalia Stamati, giovane viticultrice eroica di Plataci, Menzione Speciale alla XX edizione 2025 del Concorso di Vini Arbereshe di Vaccarizzo Albanese, tra i protagonisti della Primavera del Vino Calabrese e dell’ultima riuscitissima edizione del Vinitaly and the City a Sybaris, coglie l’occasione per complimentarsi con la Regione Calabria, con l’assessore regionale all’agricoltura ed alle minoranze linguistiche Gianluca Gallo e con l’Arsac diretta da Fulvia Caligiuri per i contenuti, il messaggio e la capacità di sollecitare consapevolezza e riappropriazione identitaria sottesi allo spot sui MID presentato e trasmesso a conclusione dell’evento regionale.
Scritto e prodotto dalla Lenin Montesanto Comunicazione & Lobbying per Arsac, realizzato dalla Roka Produzioni con la regia di Massimo De Masi, con la magistrale interpretazione dell’attrice Annalisa Insardà, con il patrocinio del Comune di Tarsia e la collaborazione dell’associazione APS Campo Ferramonti, lo spot è stato girato nel Campo di Concentramento di Ferramonti di Tarsia, un altro Mid della Calabria Straordinaria.
L’emozionante spot sui Mid – sottolinea la Stamati – ha reso ancora più straordinaria e simbolica questa seconda edizione del Vinitaly a Sybaris, all’altezza di una Calabria che sta riscoprendo il proprio valore, la propria bellezza e la propria unicità. Per questo, è stata – aggiunge rinnovando i complimenti all’assessore Gallo – una scelta coraggiosa e lungimirante che ha dimostrato visione e concretezza nel promuovere il settore vitivinicolo, valorizzando al contempo l’identità profonda dei territori.
L’edizione del Vinitaly and the City a Sybaris – aggiunge la Stamati, esprimendo apprezzamento per l’impegno messo in campo dall’Assessore Gallo – è stata un successo straordinario, all’altezza della straordinarietà della Calabria alla lue della nuova narrazione identitaria e distintiva; una regione che oggi è indiscutibilmente protagonista di un nuovo corso, che sta riscoprendo il proprio orgoglio e il proprio valore. È stato un momento importante per tutti i territori, che hanno saputo mettersi in luce con eleganza, autenticità e forza. La nuova narrazione della Calabria – continua – parte dall’agricoltura, settore di cui il vino è punta di diamante, in sinergia con i turismi, due motori fondamentali per l’economia regionale e per il suo posizionamento competitivo. In particolare, il risveglio del mondo del vino calabrese – sottolinea – sta trainando questa nuova narrazione vincente, riportando finalmente alla nostra terra dignità e capacità competitiva nuova.
Protagonista anche in uno dei diversi talk che hanno animato il Vinitaly a Sybaris, dal titolo Ponti di vite nel Mediterraneo: Albania e Calabria tra storia, identità e vino, alla presenza, tra gli altri del Ministro all’Agricoltura dell’Albania Anila Denaj e dell’assessore regionale Gianluca Gallo, la Stamati ha anche ricordato come gli arbëreshë abbiano portato saperi agricoli, pratiche sociali e un forte spirito comunitario, diventando una testimonianza viva di pace e integrazione riuscita – così come sottolineato anche dall’Assessore Gallo – e come la lunga e feconda presenza della comunità arbëreshë in Calabria sia diventato un ponte identitario e culturale tra due mondi che si sono incontrati, rispettati e arricchiti a vicenda. Gli Arbëreshë – ha detto intervenendo nel talk sul palco centrale del Vinitaly – hanno trovato in Calabria la loro seconda casa, portando con sé tecniche colturali, saperi e cultura, che si sono integrati con le tradizioni autoctone. Si tratta di uno scambio virtuoso che è diventato osmosi, pur mantenendo una forte identità peculiare.
La produttrice vitivinicola ha richiamato, infine, il proprio impegno sociale e culturale messo direttamente in campo con l’ideazione ed organizzazione del Festival 19 Fuochi, da lei ideato nel piccolo borgo arbëresh del Pollino: una sorta di TEDx arbëresh, l'iniziativa internazionale no profit nata con l'obiettivo di promuovere la curiosità valorizzando prospettive non comuni, un laboratorio permanente di idee, confronto e azione che coinvolge giovani, imprenditori, artisti e amministratori, con l’obiettivo di contrastare lo spopolamento e valorizzare la restanza consapevole. Restare – ha chiosato, intervenendo intervistata nel corso dell’evento da Rai Radio 2 nell’ambito della diretta Club Tropicana con Giorgio Verdelli e Gianfranco Valenti– non è subire, ma scegliere di costruire ed anche questo – ha concluso la Stamati – è un gesto rivoluzionario.