Tarsia tra i luoghi nati grazie alle opere di bonifica, Ameruso: «Oggi costruiamo una destinazione»
L'obiettivo è costruire una destinazione turistico-esperienziale che coinvolga progressivamente tutti gli attori sociali, culturali ed economici

TARSIA – «Senza le opere di bonifica che, nella seconda metà degli anni ’30, hanno visto il territorio di Tarsia essere oggetto di interventi strategici su quella contrada allora paludosa e malarica, probabilmente la Storia non ci avrebbe consegnato il sito di Ferramonti, il più grande campo di concentramento per ebrei in Italia dove non si registrarono vittime e per questo incluso tra i Marcatori Identitari Distintivi (MID®) della Calabria Straordinaria. Quelle stesse opere di bonifica hanno rappresentato un tassello importante per tante famiglie che si sono liberate dalla soggezione del latifondista di turno. Pensiamo, ancora, alla Diga di Tarsia, che ancora consente l’irrigazione dell’intera piana di Sibari, nota per la qualità delle sue produzioni tra le quali le clementine».
Sono, questi, solo alcuni dei diversi esempi narrati dal Sindaco Roberto Ameruso per sottolineare l’importante ruolo nel contesto di area che Tarsia continua a giocare nella crescita e nello sviluppo di un territorio che si nutre di reti e di sinergie, intervenendo nei giorni scorsi all’evento di presentazione del volume Terre di bonifica – La Piana di Sibari: un paesaggio in continuo divenire, curata da Giuseppe Tagarelli, Ricercatore CNR-Isaform, ospitato a Palazzo Rossi, sede delle Riserve naturali Regionali Lago di Tarsia e Foce del fiume Crati.
Introdotti e coordinati da Agostino Brusco, Direttore delle Riserve Lago di Tarsia – Foce del fiume Crati, insieme al Primo Cittadino e all’Autore, sono intervenuti Antonello Savaglio e Alfonso Barone, Deputati della Deputazione di Storia Patria per la Calabria e Letizia Belmonte, Dirigente dell’Istituto Comprensivo Statale di Terranova da Sibari.
Parlando ad una platea di esperti, docenti ed alunni della Scuola Media del Plesso di Tarsia il Sindaco, in particolare, il sindaco ha ringraziato la direzione delle Riserve per l’impegno pedagogico condiviso che va nella direzione della promozione e valorizzazione della tutela del patrimonio naturalistico e di biodiversità e che vede l’Ente, non a caso ospitato in un immobile comunale, e l’istituzione locale, impegnati in progetti comuni «finalizzati ad arricchire la proposta turistica ed educativa anche con l’obiettivo – ha concluso Ameruso – di costruire progressivamente coinvolgendo tutti gli attori sociali, culturali ed economici, una destinazione turistico-esperienziale, identitaria, distintiva e competitiva».