3 ore fa:Cassano, in arrivo più di 2milioni di euro per la realizzazione di 5 mense scolastiche
4 ore fa:Co-Ro, negli uffici comunali arrivano gli ecobox per la raccolta differenziata
1 ora fa:I benefici e i "segreti" dell'allattamento al seno, le ostetriche di Co-Ro in piazza per promuovere questa pratica - VIDEO
2 ore fa:Co-Ro Futura su intimidazioni a Stasi: «Andiamo avanti con rinnovato vigore»
1 ora fa:Concluso il secondo torneo nazionale d'autunno al tennis club San Paolo
18 minuti fa:VOLLEY - La Pallavolo Rossano Asd a caccia di conferme: cresce l'attesa per il derby provinciale
2 ore fa:A Co-Ro lo sport sarà ancora più inclusivo: finanziato un progetto per riqualificare strutture per disabili
17 ore fa:Amarelli caso nazionale di strategia e passaggio generazionale
48 minuti fa:Centro storico in festa, arriva il terzo appuntamento con la stagione concertistica "Città di Corigliano Rossano”
3 ore fa:L'Associazione Karis di Cariati ha partecipato al 75° Fellbacher Herbst

«Corigliano-Rossano condannata a rimanere indietro ancora una volta»

3 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO - «Oggi, Corigliano Rossano si risveglia sotto l’ombra di una decisione che avrà un impatto devastante sul suo futuro: il ritiro del progetto Baker Hughes. È un colpo duro per chi sperava in un’opportunità di sviluppo, una speranza che ora si dissolve come sabbia tra le dita. Il progetto che avrebbe portato investimenti significativi, posti di lavoro e un potenziale punto di svolta per l’economia locale è stato bloccato. E dietro questo ritiro, emergono domande urgenti rivolte alla politica locale e al Comitato del No: quale alternativa concreta  proponete ora per il futuro del nostro territorio?» È quanto scrive in una nota Pietro Vulcano, componente del Comitato "Io resto a Corigliano-Rossano.

La vicenda Baker Hughes rappresentava per molti una possibilità di riscatto. «Corigliano Rossano, come gran parte della Calabria, - scrive ancora Vulcano - soffre da decenni di una cronica mancanza di opportunità lavorative. I giovani, laureati e qualificati, sono costretti ad emigrare al Nord, lontano dalla loro terra, per trovare un lavoro che qui non c’è. E oggi, con il ritiro del progetto, questa emorragia non solo continuerà, ma peggiorerà. Ci troviamo davanti a una domanda inevitabile: quali sono le alternative? Quali sono i piani di sviluppo che la politica locale, e in particolare il Sindaco, intendono proporre per evitare che i nostri giovani siano costretti a fare le valigie?»

Per Vulcano si tratta di un NO senza alcuna visione. «Dire “no” a un progetto è semplice, ma - aggiunge - il rifiuto deve essere accompagnato da una visione alternativa. Ci chiediamo, Signor Sindaco: cosa avete realmente in serbo per il futuro di Corigliano Rossano? Cosa c’è sul piatto per sostituire l’opportunità industriale offerta da Baker Hughes? La vostra opposizione, mascherata dietro il famoso "Sì, ma non nel porto", si è tradotta in un No definitivo. Ma ora? Qual è la contropartita reale e tangibile che siete pronti a offrire per rimpiazzare un progetto che avrebbe potuto portare posti di lavoro e sviluppo? Lo stesso quesito lo rivolgiamo al Comitato del No. Si è parlato spesso di una fantomatica "cordata di imprenditori" pronti a investire nel territorio. Ma dove sono? Dove sono questi capitali e, soprattutto, dove possono inviare i curricula i giovani disoccupati di Corigliano Rossano? C’è un piano concreto all'orizzonte o si tratta solo di belle parole?»

«Nel frattempo - prosegue la nota - il nostro territorio continua a svuotarsi. Giovani talenti e intelligenze fuggono verso il Nord o all’estero, lasciando dietro di sé un vuoto che non sarà facile colmare. La Calabria, una regione ricca di potenzialità, continua a soffrire di un drammatico declino, mentre il resto del Paese avanza. E ora, con questa decisione, avete condannato il porto di Corigliano Rossano a restare un'incompiuta, un simbolo di una terra che non riesce a credere in se stessa. Forse pensate che l’agricoltura, il turismo a basso costo e qualche evento estivo possano garantire un futuro alla nostra comunità. Ma la realtà è ben diversa: non si può vivere solo di clementine e di poche giornate turistiche all’anno. Non si costruisce un futuro stabile e prospero su basi così fragili».

La vera domanda, dunque, è «chi sta davvero vincendo in questa situazione? Non è forse il Nord, che continua a ricevere i nostri migliori talenti, mentre qui non resta che il vuoto? Non si può festeggiare questa "vittoria", perché di vittoria non si tratta. È una sconfitta. Una sconfitta per il territorio, per i giovani, per il futuro. E chi oggi celebra questa decisione come un trionfo, lo fa in modo anacronistico e populista, senza rendersi conto del danno irreparabile che è stato inflitto. Con questa scelta scellerata - sottolinea Vulcano - avete segnato il destino di Corigliano Rossano per molti anni a venire. Le imprese serie non metteranno mai più piede qui, consapevoli di trovarsi di fronte a un territorio ostile allo sviluppo e privo di visione. Questa decisione non ha solo interrotto un progetto: ha marchiato la nostra terra e le sue possibilità di crescita, condannando le future generazioni a una vita di incertezza e migrazioni forzate. Oggi è stata scritta una pagina triste per la storia del nostro territorio, l'ennesima occasione di riscatto sprecata. Il risultato di una politica locale miope, incapace di cogliere le opportunità e di guardare al futuro con coraggio. Avete tirato troppo la corda, e ora, inevitabilmente, si è spezzata. Non si vive di concerti, di assistenzialismo o di agricoltura stagionale. Il territorio di Corigliano Rossano meritava di più. Ma oggi, grazie alle vostre decisioni, - conclude Pietro Vulcano di "Io Resto a Corigliano-Rossano" - ci troviamo di fronte a una vittoria del nulla, e la nostra comunità è stata condannata a rimanere indietro, ancora una volta».

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.