Al Majorana si mette in campo il metodo pedagogico innovativo dell’Harvard Graduate School of Education
L’obiettivo è quello di rafforzare, all’interno e all’esterno, un approccio inclusivo in termini di proposta didattica e di rafforzamento costante delle competenze orientate al lavoro, al mercato ed allo sviluppo del territorio
CORIGLIANO-ROSSANO – Trasformare l’apprendimento, portandolo fuori dalle mura scolastiche, promuovendo l’esperienza educativa sul campo, stimolando curiosità, coltivando senso di appartenenza, interagendo col reale. Proprio come succede nelle scuole di Madrid o per gli studenti di El Ejido nella provincia di Almeria, anche per l’Istituto d’Istruzione Superiore Majorana le serre dell’Agrario sono diventate sì luoghi privilegiati di apprendimento, che offrono esperienze concrete integrate nel curriculum scolastico. Ma soprattutto vengono vissuti come spazi nei quali si promuove la partecipazione ad un progetto ideale, sociale e culturale più ampio: quello del recupero, della ri-funzionalizzazione e della restituzione di un nuovo senso e significato ai luoghi ed alla vita quotidiani della comunità educante.
«È esattamente questo dell’Harvard Graduate School of Education, promotrice, insieme all’Università Camilo José Cela di Madrid, di un programma pilota denominato Learning Outside-In – sottolinea il Dirigente Saverio Madera – il metodo pedagogico innovativo che tutta la grande squadra del Majorana continua ad interpretare ed a condividere, attraverso i suoi tre indirizzi (l’Istituto Tecnico Industriale, l’Istituto Professionale Alberghiero e l’Istituto Tecnico Agrario), con l’obiettivo di rafforzare, all’interno ed all’esterno, un approccio inclusivo in termini di proposta didattica e di rafforzamento costante delle competenze orientate al lavoro, al mercato ed allo sviluppo del territorio».
«La parola chiave – continua – resta condividere strategie, missione, strumenti e impegno concreto nell’ambito della Scuola e nel quadro del sempre più fitto programma di riqualificazione avviato ormai due anni fa, recuperando, ri-funzionalizzando e restituendo alla sete di formazione degli studenti terre, aule, laboratori, serre e spazi verdi».
Così come l’esperienza, una delle ultime, fatta in prima persona dagli studenti dell’Agrario con la semina del prato all’inglese, in uno degli spazi antistanti la loro sede riqualificata in Contarda Frasso e che prossimamente sarà inaugurata assieme al nuovo birrificio artigianale.
«Ed ancora una volta, lì dove prima c’era un fazzoletto di terra incolto, invaso da rovi che non facevano respirare nemmeno le piante di ulivo, ora, insieme all’erba crescono anche bellezza, decoro, opportunità di socializzazione, senso di responsabilità e di appartenenza. Questo – conclude Madera – significa anche ripensare l’educazione, stimolando benessere emotivo e trattando la didattica e gli strumenti, anche quelli tecnologici sperimentati ogni giorno dagli studenti del nostro Tecnico Industriale, come esperienze di vita e per la vita mai come sostituti dell’interazione umana».