A che punto sono i lavori delle tre strutture sanitarie più importanti della Calabria?
Ad offrire un punto sullo stato di avanzamento degli ospedali della Sibaritide, di Palmi e di Vibo è Simone Celebre (Fillea Cgil). «Chi di dovere ha l’obbligo di non tergiversare più e di attivarsi affinché siano realizzati al più presto»
CATANZARO - La Fillea Cgil Calabria, con il suo segretario generale, Simone Celebre, ritiene che oramai non si possa più perdere tempo in chiacchiere per quanto riguarda la costruzione degli ospedali della Sibaritide, di Palmi e quello di Vibo Valentia.
Simone Celebre, nel rispondere a delle specifiche domande sullo stato di realizzazione di queste tre importantissime strutture sanitarie, dopo averne denunciati i gravi ritardi nella loro realizzazione, ha sostenuto che chi di dovere ha l’obbligo di non tergiversare più e di attivarsi affinché i tre ospedali siano realizzati al più presto, possibilmente rispettando i cronoprogrammi a suo tempo stabiliti.
Segretario Celebre a che punto sono i lavori per la realizzazione dell’ospedale della Sibaritide?
«Dopo la sospensione “necessaria” per l’approvazione della variante e a seguito dell’avvenuta approvazione e degli ultimi incontri tenutesi in Prefettura alla presenza del Prefetto e delle istituzioni Locali e Regionali come Fillea Cgil Calabria auspichiamo che i lavori, da poco ripartiti, possano procedere speditamente e senza intoppi. La costruzione dell'Ospedale della Sibaritide rappresenta un passo fondamentale verso la realizzazione di un'infrastruttura sanitaria cruciale per il territorio che contribuirà, in maniera significativa, al miglioramento dei servizi sanitari dell'intera Regione. A oggi, dopo la ripartenza, siamo al 19% e la fine lavori è prevista per fine 2026. Un ospedale moderno e adeguato alle esigenze della popolazione locale come quello della Sibaritide è una priorità non solo per garantire cure migliori e più accessibili, ma anche per ridurre i tempi di attesa e offrire un servizio di qualità agli operatori e all'utenza, riducendo drasticamente l’emigrazione sanitaria».
«Sia chiaro però che la Fillea Calabria, da sempre attenta alla tutela dei lavoratori e alla promozione di un'occupazione stabile e di qualità, vigilerà affinché la ripresa dei lavori avvenga nel rispetto dei diritti e della sicurezza dei lavoratori impiegati nel cantiere dove attualmente a oggi sono impegnate 60 maestranze e 5 ditte nella costruzione.Saremo vigili nel monitorare costantemente il rispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza sul lavoro, per garantire condizioni lavorative dignitose e prevenire incidenti o irregolarità come già fatto con le numerose richieste di intervento in Prefettura. Saremo vigili, altresì, affinché l'Ospedale della Sibaritide possa essere completato nel rispetto delle tempistiche previste, rispondendo così alle urgenti esigenze sanitarie dell'intera comunità».
Segretario Celebre cosa può dirci, invece, sullo stato dei lavori per la realizzazione dell’ospedale di Palmi?
«Lo stato dei lavori dell'Ospedale di Palmi, come è noto a tutti, è un tema che ha suscitato notevoli polemiche e frustrazione tra i cittadini e le autorità locali. Questo progetto, che avrebbe dovuto fornire una struttura sanitaria essenziale per il territorio, ha subito una serie di ritardi, problematiche burocratiche e difficoltà gestionali che hanno portato a una situazione, a dir poco, “vergognosa”. Un cantiere che è stato avviato molti anni fa, ma i lavori sono stati caratterizzati da interruzioni frequenti e tempi di realizzazione estremamente dilatati. Nonostante i numerosi annunci di ripresa e completamento dei lavori, i cantieri sono stati spesso fermi, causando un enorme disagio per la popolazione».
«Questa infrastruttura ha affrontato anche difficoltà economiche, con problemi di finanziamento che hanno ulteriormente complicato l’avanzamento dei lavori, con revisioni del budget e nuove negoziazioni per garantire la continuità del progetto. Attualmente i cantieri sono solo parzialmente attivi, con avanzamenti limitati rispetto alle aspettative iniziali. Non ci sono però certezze sulla data di completamento, il che alimenta ulteriori preoccupazioni fra i cittadini. Le istituzioni locali e regionali hanno promesso più volte di intensificare gli sforzi per completare i lavori, ma la mancanza di progressi concreti fino a oggi ha lasciato e ci lascia molti scettici. Per noi della Fillea questa vicenda rappresenta un caso emblematico di inefficienza amministrativa e di cattiva gestione dei progetti pubblici».
Segretario Celebre, la situazione dei lavori per la realizzazione dell’ospedale di Vibo è meno problematica?
«Assolutamente no, anzi credo che sia la più preoccupante tra le tre. Il progetto per la costruzione dell’Ospedale di Vibo Valentia ha avuto un iter molto travagliato tra difficoltà e ritardi. Solo ultimamente i lavori sono ufficialmente ripresi e le autorità locali, assicurano, bontà loro, che questa volta proseguiranno fino al completamento, previsto per il 2026. Noi, come Fillea CGIL Calabria, nutriamo molti dubbi. Nonostante le lavorazioni relative alle solo opere preliminari siano a oggi vicine al loro completamento, si riscontrano serie problematiche e ritardi significativi nell'approvazione del progetto esecutivo complessivo dell’opera e ancora, nonostante le continue rassicurazione della Giunta Regionale, l’avvio delle opere principali non ha una data certa. Così come persistono forti dubbi sulla disponibilità effettiva dei fondi necessari a coprire il costo complessivo del progetto che è lievitato a circa 190 milioni di euro».
«I dubbi che l’opera possa essere realizzata entro i tempi previsti sono molto forti, ma il nostro auspicio è che il cantiere, anche per quanto attiene le opere principali, possa prendere il via in tempi stretti e questa importante opera pubblica di centrale rilevanza per la Città di Vibo Valentia, è l’intero territorio provinciale, possa sviluppare ricadute occupazionali per le maestranze del territorio e consegnare nei tempi previsti il nuovo nosocomio per far fronte ai fabbisogni sanitari della cittadinanza. Sarebbe auspicabile, visti i ritardi e confusione sullo stato della progettazione esecutiva, che chi di dovere comunicasse la data certa dell’avvio del cantiere».