Premio “Ars et Societas”: insigniti la neurologa Bruni, il chirurgo Doni e la coreografa Nocera
La toccante cerimonia si è svolta nel Salone “Giannoni” dall’Associazione culturale “Circolo Cittadino” di Castrovillari
CASTROVILLARI - La neurologa Amalia Bruni, di Girifalco, il chirurgo, esperto nei trapianti, Marco Doni, di Cassano Jonio, e la coreografa Tilde Nocera di Castrovillari, tutti e tre con forti e grandi esperienze, e pregnanti riconoscimenti in ambito internazionale, il 30 giugno scorso sono stati insigniti del Premio “Ars et Societas”, indetto dall’Associazione culturale “Circolo Cittadino” di Castrovillari per aver dato lustro, con le loro professionalità e dedizioni, al vero volto laborioso dei calabresi anche fuori dai confini regionali.
La toccante cerimonia, proprio per i messaggi etici che ha offerto, si è svolta nel Salone “Giannoni” del Circolo alla presenza del presidente dell’Associazione, Antonino Ballarati, del ricercatore e studioso di tradizioni popolari, Leonardo Alario, del vicepresidente della Provincia di Cosenza, Giancarlo Lamensa, della vice presidente del sodalizio organizzatore, MariKa Magnelli, e del giornalista Luigi Troccoli, i quali in più modi hanno sottolineato le ragioni che hanno mosso l’apposita giuria di destinare alle tre eccellenze il premio della seconda edizione.
Tutto ciò è stato rilanciato pure dalle note del Maestro Camillo Maffia, invitato per impreziosire il momento, e da tanti cittadini che hanno voluto partecipare alla manifestazione per affermare il ruolo continuo della centralità della persona per il possibile sviluppo che si desidera sempre più inclusivo a sostegno della vera crescita culturale e sociale.
«Valorizzare e riconoscere tali umanità- precisa il presidente Ballarati- è affermare, sempre più, come la Calabria ed il Sud, con le proprie Donne e Uomini, partecipano alla costruzione del Bene Comune nel mondo, comunicando meglio la nostra realtà. Questo è il principio che anima il premio insieme alla volontà di promuovere incontri con Testimonianze e Vite che sanno Guardare con uno sguardo nuovo il proprio lavoro facendone opportunità di responsabilità diffusa».